Analizzare la copertura mediatica del terremoto. Individuare le conseguenze che l’immagine prodotta dai media ha avuto sul territorio umbro (soprattutto da un punto di vista economico). Indagare come le comunità locali colpite stanno ricostruendo la loro vita quotidiana (da un punto di vista sociale). Sono questi gli obiettivi principali dell’Osservatorio sul terremoto mediatico umbro e i suoi danni diretti e indiretti, presentato questa mattina a Palazzo Murena, sede del rettorato dell’Unipg, in conferenza stampa. Nel board, quattro giovani ricercatori: Marco Mazzoni, Paola de Salvo, Rita Marchetti e Susanna Pagiotti.
Un’idea nata proprio da quest’ultima lo scorso novembre, quando ancora studentessa stava laureandosi nel titolo ‘magistrale’ in Comunicazione pubblica e “ne parlò con me“, ha raccontato Marco Mazzoni. Nella Sala ex Senato di Palazzo Murena, insieme ai ricercatori questa mattina c’erano anche il Magnifico Rettore Franco Moriconi, la Presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria Donatella Porzi. Non ha partecipato, come invece era stato annunciato, il Sindaco di Norcia Nicola Alemanno, che tuttavia ha confermato interesse per il progetto.
“La comunicazione errata può portare danni gravissimi – ha detto il Rettore Moriconi –. Ne siamo testimoni diretti come Ateneo avendo registrato una diminuzione nelle iscrizioni di una ventina di studenti alla sede di Terni, città che è stata interessata dal sisma del 2016. Noi sosteniamo con convinzione questa iniziativa per avere un’analisi scientifica sulle cause dei danni dal terremoto in Umbria, ed anche perché la ricerca potrebbe fornire utili risultati anche per il futuro”.
Sotto la lente dunque, ci sono i media, nazionali e locali, e gli articoli da loro prodotti a ridosso degli eventi sismici dello scorso anno. Per l’analisi della copertura mediatica del sisma, il team di ricerca ha raccolto 16.524 articoli riguardanti il terremoto, pubblicati dalla stampa nazionale (e precisamente da Il Corriere della Sera, la Repubblica, il Giornale, Il Sole 24 Ore, La Stampa) e dalla stampa locale (Corriere dell’Umbria, La Nazione Umbria, Il Messaggero Umbria) tra il 25 agosto 2016 e il 10 aprile 2017. “L’analisi degli articoli – dicono dall’Osservatorio – permetterà di stabilire nel dettaglio il ruolo svolto dalla stampa nella narrazione del sisma, quanto e chi ne ha parlato di più e come se ne è parlato, anche alla luce delle numerose polemiche circa la diffusa responsabilità dei canali di informazione sui cosiddetti “danni indiretti” del sisma. Saranno a questo scopo analizzati anche tutti i servizi andati in onda nello stesso periodo (25 agosto 2016 – 10 aprile 2017) nei principali tg nazionali Rai, Mediaset e La7. Parte dell’analisi sarà dedicata, inoltre, all’analisi dei canali social (Facebook e Twitter) che hanno giocato un ruolo fondamentale nel racconto del terremoto che ha colpito il nostro territorio. Oggetto dell’analisi saranno le pagine Facebook di istituzioni, come ad esempio i comuni ed altri enti locali, di associazioni e gruppi di cittadini che hanno fatto da cassa di risonanza per informazioni di pubblica utilità e, talvolta, anche per contenuti allarmistici”. Stupisce di certo nell’analisi degli articoli l’assenza dei canali online, in particolare come le versioni web delle testate giornalistiche, che per prime, per immediatezza e funzionalità, hanno lanciato le notizie riguardanti il sisma.
Il secondo obiettivo dell’Osservatorio prevede poi un ciclo di interviste ad imprenditori del territorio e a proprietari di strutture ricettive per stabilire la concreta portata delle conseguenze economiche nel tessuto turistico e ricettivo locale. Come già analizzato dalla Banca d’Italia che a riguardo ha prodotto una pubblicazione dettagliata, si tratta di un comparto, quello turistico, che in Umbria interessa il ‘solo’ 4% del Pil regionale. Non vuol dire che sia meno importante, né che non possa crescere. Piuttosto quanto ancora si possa fare.
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Grande attenzione sarà, infine, data alla popolazione colpita dal sisma. Il team di ricerca ha a questo scopo prodotto un questionario che nelle prossime settimane sarà sottoposto ad un ampio campione della popolazione (dai 18 anni in su) della città di Norcia, uno dei comuni umbri maggiormente colpiti dal sisma, divenuto mediaticamente il simbolo dell’Umbria ferita. Il questionario mira a comprendere come la popolazione sta reagendo al sisma e alle sue conseguenze, come sono cambiate le abitudini, le relazioni, il senso di comunità. Ma anche cosa la popolazione si aspetta dalle istituzioni, cosa è stato fatto, cosa ancora c’è da fare e quali, eventualmente, le aspettative disattese.
“Iniziativa lodevole che, da rappresentante delle Istituzioni ma anche da insegnante, appoggio e sosterrò convintamente”. Così la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi, intervenendo alla presentazione dell’Osservatorio sul terremoto, lanciato per analizzare “la copertura mediatica del sisma e individuare le conseguenze che l’immagine prodotta dai media ha avuto”.
“Il progetto è importante dal punto di vista del metodo e del merito – spiega la presidente Porzi – e si baserà sull’analisi scientifica e sul contatto con la realtà attraverso questionari e interviste ad operatori del settore turismo, che potranno così raccontare la reale portata del danno indiretto dal sisma. Ma si andranno a sentire anche le popolazioni colpite, così da mirare e calibrare ulteriormente gli interventi necessari. Un grande progetto dunque, che nasce dall’idea di una studentessa e che ha riscosso il favore del professor Marco Mazzoni e dei suoi colleghi, oltre a quello del Magnifico Rettore che si è messo a disposizione. Un plauso – conclude – a chi si sta impegnando sull’Osservatorio, perché si dimostra ancora una volta che gli obiettivi si raggiungono con la forza dei giovani e con l’esperienza degli adulti”.
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