Aggiornamento alle ore 18.20 – Tempi lunghi per la ricostruzione e 62 Comuni inseriti nel cosiddetto “cratere”. Sono due degli elementi emersi durante la conferenza stampa terminata poco fa a Palazzo Chigi alla presenza del sottosegretario Claudio De Vincenti, del commissario per la ricostruzione Vasco Errani, del capo nazionale della protezione civile Curcio e del presidente della Regione Marche Ceriscioli.
Per l’Umbria ad essere ricompresi nel “cratere” sono i Comuni della alta, media e bassa Valnerina, da Norcia a Montefranco. In questa zona, compresa anche nel programma delle “aree interne”, saranno finanziati al 100% gli interventi di ricostruzione sia per le prime che per le seconde case. Nel dettaglio si tratta di: Norcia, Cascia, Preci, Monteleone di Spoleto, Cerreto di Spoleto, Poggiodomo, Sellano, Vallo di Nera, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Ferentillo, Arrone, Polino e Montefranco. Fuori dal cratere, invece, come già emerso nei giorni scorsi, il contributo sarà del 100% per le prime case e del 50% per le seconde. I danni dovranno ovviamente essere certificati dalle schede Aedes.
In tutto il Governo stanzia nell’immediato 200 milioni di euro per far partire il processo di ricostruzione, oltre ad altri 100 di credito d’imposta.
Confermate le misure già emerse, come il prestito d’onore per le imprese danneggiate, la centrale unica di committenza, mentre le stazioni appaltanti saranno i 4 uffici della ricostruzione, il ministero dei Beni culturali e quello delle infrastrutture. Verrà poi istituito un elenco speciale per i professionisti che lavoreranno nella ricostruzione. “Questo – ha spiegato Errani – consentirà un sistema di controllo, con a capo l’Anac, che controllerà le gare a monte per assicurare al massimo trasparenza e legalità”.
In totale il Governo stanzierà 35 milioni di euro per il 2016 per le Regioni Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche per agevolazioni alle imprese danneggiate dal sisma. Sono previsti contributi in conto capitale per chi decide di aprire nuove imprese in queste zone, oltre ad un contributo dell’Inail per imprese e lavoratori di 30 milioni. Inoltre altre misure saranno attivate attraverso i fondi del Piano di sviluppo rurale e del Fesr. Per i Comuni è prevista una deroga al pareggio di bilancio.
Il commissario straordinario ha poi fatto capire che i tempi per la ricostruzione saranno lunghi. “Partiremo dai danni cosiddetti B, quelli più lievi, al più presto. Per il resto bisogna ricordare che per ricostruire un centro storico bisogna fare una pianificazione urbanistica. Qui – ha aggiunto – si sperimenta una cosa nuova: non si fanno qui i moduli. Qui si costruiscono delle case, temporanee, ma case, di alta qualità. E’ una scelta che va a merito della protezione civile, che non sull’onda delle spinte di oggi e dell’emergenza, ma con una programmazione, ha cercato di dare una risposta strategica. Stiamo costruendo il provvisorio perché dia qualità subito”.
QUI I CONTENUTI DEL DECRETO IN PILLOLE E I 62 COMUNI DEL CRATERE
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge relativo agli ‘interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016’, il cosiddetto decreto ricostruzione. “Avevamo promesso: non vi lasceremo soli. E così faremo. Tutti insieme” ha scritto su Twitter questa mattina il premier Matteo Renzi, che ora partirà, come aveva annunciato, alla volta dei centri più colpiti dal sisma per presentare di persona il decreto, a partire da Arquata del Tronto, Accumoli ed Amatrice. Non è chiaro se il presidente del Consiglio farà tappa anche in Umbria ed in particolare a Norcia oppure no. Al momento la visita del premier nella città di San Benedetto non è prevista.
I provvedimenti decisi dal Governo erano già stati illustrati a Cascia nei giorni scorsi dal commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani, affiancato dalla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, alla presenza dei rappresentanti dei Comuni umbri più interessati e di quelli dell’Archidiocesi di Spoleto – Norcia. Fino all’ultimo, però, il decreto ricostruzione, composto da circa 60 pagine, è stato limato e modificato. C’è quindi attesa per conoscere i provvedimenti definitivi, anche se è confermato il contributo al 100% per prime e seconde case nell’area del cratere, mentre all’esterno totale per le prime case e parziale (50%) per le seconde. I Comuni inseriti nell’area del cratere sarebbero 60, mentre il decreto stanzierebbe da subito 200 milioni di euro per la ricostruzione (il premier nelle scorse settimane aveva parlato di circa 4 miliardi totali necessari).
Nel pomeriggio è attesa una conferenza stampa per illustrare nel dettaglio tutte le misure approvate nel decreto legge.
Il comunicato stampa del Governo
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge che, in 53 articoli, fissa i capisaldi di tutti gli interventi necessari alla ricostruzione e al sostegno alla ripresa economica delle zone colpite dal terremoto in Centro Italia del 24 agosto. La struttura articolata e dettagliata del provvedimento ne fa una sorta di vademecum, con l’obiettivo di essere, per quanto possibile, esaustivo.
Molteplici le misure di sostegno previste: risarcimento integrale per le case e gli edifici colpiti, prestito d’onore per il riavvio delle attività produttive, cassa integrazione in deroga per i lavoratori di imprese coinvolte nel sisma, rinvio di imposte e tasse per quanti (singoli e imprese) documenteranno che l’impossibilità del pagamento è strettamente connessa al terremoto.
Legalità e trasparenza: per assicurare il massimo della regolarità in tutte le fasi, il provvedimento – oltre alla supervisione dell’Anac – prevede una centrale unica di committenza, un albo delle imprese e uno dei professionisti, oltre a garantire dati costantemente aggiornati.
Infine, la governance, la cui cifra è il raccordo tra Governo centrale e territori interessati dal sisma: il Commissario straordinario viene infatti affiancato dai Presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria come Vice Commissari e da quattro Uffici speciali per la ricostruzione (uno per ogni Regione).
Gli edifici privati inagibili
Intanto ancora non si conosce il numero totale degli edifici inagibili. Le domande da parte dei privati per le richieste di verifica degli immobili devono pervenire ai Comuni di appartentenza entro il 15 ottobre.
Al momento, per quanto riguardano le verifiche di agibilità sugli edifici privati, il dato (aggiornato al 9 ottobre) parla di 21.829 schede di valutazione compilate e acquisite che indicano 10883 edifici dichiarati agibili (oltre il 49%) e 1206 che, pur non essendo danneggiati, risultano inagibili per rischio esterno. Sono 6506, invece, gli esiti di inagibilità (circa il 30%) mentre 3284 sono gli immobili temporaneamente o parzialmente inagibili. Ovviamente il dato è riferito alle quattro regioni (Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo) interessati.
In particolare, nella Regione Umbria sono 4583 le schede di valutazione compilate e acquisite che indicano 2927 edifici dichiarati agibili (oltre il 63%) e 224 che, pur non essendo danneggiati, risultano inagibili per rischio esterno. Sono 811, invece, gli esiti di inagibilità (oltre 17%) mentre 621 sono gli immobili temporaneamente o parzialmente inagibili.
Nuova ordinanza della protezione civile
Nella giornata di ieri, 10 ottobre 2016, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha firmato l’ottava ordinanza di protezione civile per la gestione dell’emergenza terremoto che lo scorso 24 agosto ha colpito il territorio delle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. Il provvedimento disciplina alcune misure per migliorare l’operatività delle Amministrazioni comunali, include disposizioni per la realizzazione di moduli abitativi provvisori rurali di emergenza per gli allevatori, oltre a ulteriori misure per la raccolta, il trasporto e il deposito delle macerie derivanti da crolli e per l’utilizzo delle ordinarie contabilità speciali dei Segretariati regionali del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Di seguito una sintesi degli argomenti dell’ordinanza.
Disposizioni per garantire la piena operatività dei Comuni. Al fine di rafforzare le attività delle amministrazioni comunali, i Sindaci dei Comuni interessati dagli eventi sismici possono nominare dei Segretari comunali ad hoc per la durata dello stato di emergenza.
Realizzazione delle strutture Abitative di Emergenza (S.A.E). Le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, soggetti attuatori per la realizzazione delle S.A.E., possono derogare alle disposizioni relative all’altezza minima interna per gli immobili, prevista dal decreto del Ministero della Sanità del 5 luglio 1975, sempre nel rispetto dei principi in materia di sicurezza.
Realizzazione dei moduli abitativi provvisori rurali. Le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, d’intesa con i Sindaci dei Comuni interessati dall’emergenza in corso, provvedono alla ricognizione e quantificazione dei fabbisogni per la realizzazione di moduli abitativi provvisori rurali da destinare ai conduttori di allevamenti zootecnici la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata distrutta, in tutto o in parte, o si trovi in zona rossa o sia stata sgomberata e dichiarata inagibile con esito di tipo b) (edificio temporaneamente inagibile, tutto o parte, ma agibile con provvedimenti di pronto intervento), c) (parzialmente inagibile), e) (inagibile) od f) (inagibile per rischio esterno). I moduli, la cui gestione ordinaria è posta in capo agli assegnatari, sono concessi fino a quando non sarà possibile per gli allevatori stessi rientrare nelle abitazioni.
La Regione Umbria è individuata quale soggetto attuatore per la realizzazione di tali moduli. In particolare, una volta ottenuta la ricognizione dei fabbisogni da parte delle altre Regioni, in qualità di Centrale Unica di Committenza, ha il compito di assicurare la tempestiva fornitura, attraverso procedure d’affitto, dei moduli, nonché del loro arredamento interno. Sono, invece, le singole Regioni, ognuna sui propri territori, a dover provvedere – sulla base delle indicazioni tecniche fornite dall’Umbria – sia alla realizzazione delle opere di urbanizzazione necessarie al posizionamento dei moduli abitativi provvisori rurali, sia ai loro allacci.
Per tutti coloro ai quali verranno assegnati i moduli, decade la possibilità di ottenere il Contributo di Autonoma Sistemazione (C.A.S).
Provincia di Perugia approva interventi
Intanto ieri è passata all’unanimità, alla Commissione consiliare permanente Bilancio – Affari Generali della Provincia di Perugia, la variazione al Bilancio provvisorio 2016 per un valore di 1.120.000 euro (un milione e 120 mila euro). Questa cifra è relativa all’ordinanza n. 388/2016 del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, emessa a seguito dell’evento sismico del 24 agosto. Di questa somma, 320 mila euro sono destinati ad interventi su alcuni edifici scolastici risultati danneggiati, mentre 800 mila euro per la SP 477 di Castelluccio. Per quanto riguarda l’edilizia scolastica verranno eseguiti interventi sulla Palestra ITCG Battaglia di Norcia (100 mila euro), il polo scolastico Battaglia di Norcia (80 mila euro), il liceo scientifico A. Volta di Spoleto (25 mila euro), l’ITCG Spagna di Spoleto (60 mila euro), l’ITS – IPSIA, via Visso Spoleto, ex Sede Ipsia e centro anziani Spoleto (35 mila euro) ed infine, il polo scolastico ITS L. da Vinci – Blocco laboratori di Foligno (20 mila euro). Altro intervento, che riguarda la viabilità, interessa la riapertura al transito del collegamento con la frazione di Castelluccio nel comune di Norcia, lungo la SP 477 di Castelluccio.
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