L’ora di colloquio tra la delegazione di insegnanti e il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Terni, il dott. La Monaca, ha sancito un risultato forse insperato per il sit-in dei precari della scuola che oggi hanno manifestato davanti alla sede del provveditorato agli studi di Terni, ottenendo la convocazione unificata anche per la III fascia.
L’iniziativa, organizzata dal Dat (docenti autorganizzati Terni) e sostenuta dai Cobas, ha portato al blocco temporaneo di Via D’Annunzio, mentre negli uffici del dirigente l’agguerrita delegazione di docenti ha ottenuto l’assicurazione della convocazione in data unitaria delle supplenze e ha fatto sapere che all’ufficio competente arriverà un ricco dossier di irregolarità che sono state riscontrate in fase di nomina.
Un risultato tutt’altro che scontato, frutto della coesione che i docenti ternani hanno dimostrato nel tempo, evidenziando grande professionalità e legame a un lavoro che rischia di essere sempre più ‘derubricato’ dalle varie riforme che si sono succedute nel tempo.
Il caos delle nomine, spesso alimentato dalla poca trasparenza e mancanza del rispetto delle procedure da parte di alcune segreterie, rischiava di innescare una ‘guerra civile’ tra insegnanti, che invece hanno risposto con una prova di grande maturità, dando dimostrazione di cosa sia veramente la “Buona Scuola”.
La delegazione di insegnanti ricevuta dal dirigente ha esposto una serie di irregolarità che sono state riscontrate in sede di nomina, spesso con gravi danni per i docenti inseriti nelle graduatorie di III fascia, cioè quelle di istituto.
Anche per loro, grazie all’iniziativa di oggi, così come i colleghi chiamati dalle Gae, finalmente ci sarà una convocazione unificata, nel rispetto dei diritti dei lavoratori, prima che dei docenti, con più garanzie di trasparenza e di continuità didattica per gli studenti.
Grazie anche al sostegno dei Cobas, gli insegnanti di Terni hanno superato ‘l’esame di maturità’, anche se rimangono alcune criticità lasciate aperte dalla Legge 107. In particolare i Cobas sottolineano che: “Il governo e il ministro Giannini hanno utilizzato una sentenza della Corte Europea, che imponeva di assumere i precari con oltre 3 anni di servizio continuativo, per far passare la peggior riforma aziendalistica della scuola del dopoguerra, per assumere solo i due terzi di coloro che avrebbero avuto diritto, smantellando cattedre e precarizzando la funzione insegnante, utilizzando un concorso truffa per espellere decine di migliaia di precari dalla scuola, continuando inoltre ad imporre ed utilizzare in maniera strutturale la precarietà di decine di migliaia di docenti senza il cui lavoro la scuola non potrebbe ansare avanti”.