Un mese fa, in una villetta del Villaggio Enel di Bastardo, veniva uccisa brutalmente nell'abitazione in cui vivena Elena Mariana Sobaiala, una rumena di 24 anni. Un omicidio del quale è accusato l'ex convivente della ragazza, Ionut Farcas. Ora, a un mese di distanza dal delitto che ha sconvolto la popolosa frazione di Giano dell'Umbria, è stato organizzato un convegno proprio per parlare di violenza sulle donne.
A promuovere l'iniziativa è il Comune di Giano dell'Umbria, insieme a tutto l'Ambito territoriale n. 9 (di cui fanno parte anche Spoleto, Campello e Castel Ritaldi), il centro per le pari opportunità dell'Umbria, le associazioni Mappamondo e Donne contro la guerra e il Cesvol. Titolo del convegno, in programma venerdì 7 novembre alle ore 17 all'ex Cre di Bastardo, in via I maggio, è “Usciamo dal silenzio. Quale progetto contro la cultura della violenza?”. “Un incontro – spiegano gli organizzatori – con i cittadini e le cittadine per chiedersi come riconoscere, contrastare e prevenire la violenza sulle donne”.
Al convegno interverranno il sindaco di Giano Paolo Morbidoni, l'assessore alle pari opportunità di Spoleto Manuela Albertella, Beatrice Lilly dell'associazione spoletina Donne contro la guerra e Francesca Fanelli dell'associazione Mappamondo. Coordinerà l'incontro l'assessore alle politiche sociali di Giano, Nico Malossi. Le conclusioni del convegno sono affidate a Daniela Albanesi, presidente del centro pari opportunità della Regione Umbria.Seguirà, alle ore 18, la proiezione del film “Ti do i miei occhi” di Iciar Bollain. “Nella città di Toledo, – questa la trama – Pilar e Antonio si amano, ma il loro matrimonio va in crisi a causa della protratta violenza fisica e psicologica del marito. Pilar decide di lasciare Antonio che si sente perduto e fa di tutto per convincerla a tornare. Consapevole di doversi mettere in discussione cerca anche aiuto da uno psicologo e frequenta un gruppo di terapia per uomini violenti”.
“L'incontro di venerdì – spiega il sindaco di Giano dell'Umbria Paolo Morbidoni – nasce in seguito all'omicidio avvenuto un mese fa a Bastardo, ma vuole essere soprattutto una risposta al clima che c'è in giro, agli eventi sempre più frequenti o perlomeno maggiormente comunicati”. Pochi giorni prima dell'assassinio della giovane Elena al Villaggio Enel, infatti, a Foligno un'altra donna rumena era stata uccisa.
“Si tratta di eventi che suscitano allarme e che vedono sempre donne come vittime. Lo scopo del convegno, quindi, è di cercare di riflettere su queste situazioni, pensando a cosa fare per una maggiore prevenzione”.
(Sara Fratepietro)