“Insufficienti elementi indiziari”, con questa motivazione il Tribunale del Riesame di Perugia ha scarcerato ieri il presunto boss della banda di cittadini albanesi, Alban Ndoj, 33 anni, che avrebbe gestito tutta una serie di attività criminali. Stessa sentenza per altri 4 appartenenti alla gang.
In attesa di conoscere le motivazioni del Riesame sembra di fatto venire meno l’impianto accusatorio che era emerso dall’operazione “Milot”, messa a segno dagli agenti della Questura di Terni lo scorso 6 febbraio, nell’ambito della quale i componenti del clan, che era stato definito dal Procuratore della Repubblica Martellino di stampo “paramilitare”, erano accusati di gestire il traffico di droga in città, il racket dei furti e quello della prostituzione.
“Questa sentenza è molto importante – dice il legale di alcuni degli accusati, l’avvocato Massimo Proietti del foro di Terni – perché il giudice è entrato nel merito dell’accusa, decidendo per l’assoluta mancanza di responsabilità dei miei assistiti”.
Al momento sono in 4 ad aver ottenuto la scarcerazione, ma, nelle prossime ore, potrebbero essere anche altri a beneficiare dello stesso provvedimento.
“Siamo dispiaciuti, ma restiamo convinti di aver lavorato serenamente e per il bene della città – queste le parole del dottor Petitti, comandante della Squadra Mobile ternana–; il lavoro che abbiamo fatto con il Procuratore Martellino, accolto poi dal gip Tordelli, è stato scrupoloso e attento. Sono due magistrati di altissimo livello professionale, vere garanzie di equilibrio, esperienza e correttezza. Non voglio aggiungere altro se non che parte della refurtiva trovata in possesso degli accusati è stata già restituita ai legittimi proprietari che avevano sporto denuncia”.
La Procura della Repubblica dovrà ora valutare se ricorrere in Cassazione avverso la decisione del Tribunale del Riesame.
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