Sembra ancora irreale che Florindo se ne sia andato. Talmente assurdo che ci si aggrappa ad una frase di Scott Holland per convincersi magari che Flo è davvero “nella stanza accanto”. Tanto bella quella poesia, quanto struggente. E’ stata letta, insieme ad un’altra di Pablo Neruda, durante l’ultimo saluto che la città gli ha reso nella chiesa di San Venanzo. In tanti in questi giorni hanno chiesto alla moglie Stefania e all’amica Pitti (che ringraziamo per averci fornito una foto di Florindo) di poter avere i testi delle due poesie. Eccole di seguito.
Basta leggerle per sentire un pò di leggerezza nel cuore, per immaginare magari che, sì, Flo da lassù è già in consolle a mixare i suoni dell’Universo. Lui che è l’amico del suono
La morte non è niente
Sono soltanto nascosto nella stanza accanto
Io sono sempre io, e tu sei sempre tu
Ciò che eravamo prima uno per l’altro, lo siamo ancora
Chiamami col mio vecchio nome, che ti è familiare
Parlami nello stesso modo affettuoso
che hai sempre usato
Non cambiare il tono di voce
Non assumere un’aria forzata di solennità o di tristezza
Ridi come facevi sempre ai piccoli scherzi
che tanto ci piacevano quando eravamo insieme
Gioca, ridi, pensami e prega per me
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima
pronunciato senza enfasi, senza traccia di tristezza
La mia vita conserva tutto il significato
che ha sempre avuto
È la stessa di prima.
C’è una continuità che non si spezza
Perchè dovrei essere fuori dalla tua mente?
Solo perchè sono fuori dalla tua vista?
Ti sto aspettando, solo per un attimo
In un posto qui vicino
proprio dietro l’angolo
Va tutto bene.
(Henry Scott Holland)
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Quando morrò
voglio le tue mani sui miei occhi:
voglio la luce e il frumento delle tue mani amate
passare una volta ancora su di me la loro freschezza,
sentire la soavità che cambiò il mio destino
Voglio che tu viva mentr'io, addormentato, t'attendo,
voglio che le tue orecchie continuino a udire il vento,
che fiuti l'aroma del mare che amammo uniti
e che continui a calpestare l'arena che calpestammo
Voglio che ciò che amo continui a esser vivo
e te amai e cantai sopra tutte le cose
Per questo continua a fiorire, fiorita,
perché raggiunga tutto ciò che il mio amore ti ordina,
perché la mia ombra passeggi per la tua chioma,
perché così conoscano la ragione del mio canto.
(Pablo Neruda)