Nel territorio della Valnerina è in pieno svolgimento l’itinerario dei saperi tradizionali “Natale TRA riti e TRAdizioni” promosso dal CEDRAV (centro regionale di documentazione ricerca antropologica della Valnerina e dorsale appenninica umbra) e da SONIDUMBRA (gruppo musicale e Associazione) che si occupa della valorizzazione delle culture orali. Un cartellone che valorizza i rituali del territorio intorno alle festività natalizie, un’idea di percorso alla scoperta di tradizioni vive ancora iniziato con i festeggiamenti di San Nicola il 5 dicembre a Monteleone di Spoleto e che terminerà con la Rassegna delle Pasquarelle il 22 gennaio a Cascia. Un tentativo di coniugare approfondimenti culturali con le numerose iniziative che contemporaneamente invadono lo spazio visivo, sonoro, rituale dei borghi della Valnerina intorno alle tradizioni da ri-scoprire, e non rievocare.
Quest’anno nell’itinerario proposto, l’attenzione del CEDRAV è caduta sulla valorizzazione delle attività legate al mondo dell’infanzia. Lontano da riflettori e dalle mode planetarie che hanno imposto ai ragazzi nuove divertenti pratiche rituali come Halloween, è sorprendente constatare che ancora oggi in Valnerina sopravvivono simili consuetudini letteralmente a carico dei bambini. Ci riferiamo al vecchio Suffiu, che sopravvive nel casciano (Avendita) come azione preliminare alle pasquarelle, e alla Vecchiarella di Scheggino, questua dei bambini legata alla Befana e al rinnovamento che l’intero ciclo festivo natalizio comporta. Nel Suffiu e nella Vecchiarella i bambini dei rispettivi paesi bussano nelle porte delle case il 5 gennaio ricevendo dolcetti, caramelle e in qualche caso soldi, come a Scheggino, con i quali i bambini organizzeranno nella stessa serata la prima cena in pizzeria “da soli” senza genitori. In Valnerina il 5 gennaio non si recita la famosa formula di Halloween “dolcetto o scherzetto?”, ma bussando nelle case, i bambini di Scheggino dicono: “ E’ per la vecchiarella” mentre in quelle di Avendita: “Pesù, pesù me lo dai lu suffiu?”
Come per il rituale pagano di Halloween che segnava il passaggio tra il vecchio e nuovo anno (fine Ottobre), anche questi rituali “nostrani” sono legati ai cicli festivi di propiziazione e di passaggio del nuovo anno, con il tempo spostati e accumunati alle festività cristiane dell’Epifania. I bambini che incontrano gli adulti sono una costante in tutti i rituali sopracitati: cicli calendariali (nuove stagioni, nuovo anno) si accumunano con i cicli della vita e al generale augurio di rinnovamento della comunità tra i “vecchi” e i “giovani”. Caramelle, dolcetti sono richiesti a nome della Vecchiarella che per tutti passa con la sua scopa con il nome di befana lasciando le sue calze piene di dolci. “Madre Natura”, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l'anno, ormai secca, è pronta ad essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere dalle ceneri come giovinetta. Prima di perire, però, la vecchina passa a distribuire doni e dolci a tutti, in modo da piantare i semi che nasceranno durante l’anno successivo.
A Sant’anatolia di Narco il 3-4 gennaio sono attivi laboratri per la realizzazione della “calza della vecchiarella” al museo della canapa. Anche il culto dei defunti e dei “morti che ritornano” presente nelle maschere dei bambini di Halloween, è presente nella nostra Valnerina in alcune tipologie di pasquarelle degli adulti (canti rituali dell’Epifania) come quella di Castellonalto di Ferentillo. I cantori del piccolo borgo il 6 gennaio intonano, in ogni casa visitata, un testo che rimanda proprio alle pene e alle sofferenze degli antenati defunti che si trovano in Purgatorio e che nel passaggio al nuovo anno hanno la possibilità di ritornare. La festività cristiana non ha cancellato completamente i vecchi riti pagani di propiziazione, ma anzi questi si sono sovrapposti ad essa; pertanto arcaici elementi pagani sopravvivono in maniera sincretica con i nuovi generando quella moltitudine di ritualità che rendono il territorio della Valnerina così ricco, interessante e profondo.
In Natale TRA riti e TRAdizioni 2011, i musicisti ricercatori di Sonidumbra hanno organizzato lezioni-concerto nelle scuole di Arrone, Ferentillo, Cascia, Avendita, Castel Ritaldi per approfondire queste dinamiche tradizionali e contemporaneamente hanno commissionato ai bambini ricerche da fare insieme ai componenti della famiglia per indagare, scoprire, documentare, conoscere, ricordare, “vivere insieme” le tradizioni della propria terra.