Si è tenuta questa mattina presso Palazzo Donini, sede della Regione Umbria a Perugia, la Conferenza dal titolo “I Patronati celebrano il passato pensando al futuro”, a celebrazione del decennale dalla legge che ne ha istituzionalizzato la funzione. Sono intervenuti Maurizio Soru, rappresentante Ce.Pa. e coordinatore regionale Ital Uil, Carla Casciari, assessore alle Politiche sociali della regione Umbria, Franco Tomassoni, assessore regionale alla Santià, Sabatino Chelli, direttore del Ministero del Lavoro della Regione Umbria, Generoso Palermo, direttore Inps regione Umbria, Tullio Gualtieri, Valeria Lombardi, direttrice Inpdap Perugia, Giuseppe Legato, direttore generale Asl n. 2 Perugia, Valter Allegria, responsabile ufficio Immigrazione Questura di Perugia, Enrico Beffa, responsabile coordinamento C.i.p.l.a. A conclusione della conferenza, ha preso la parola Ulderico Sbarra, segretario regionale Cisl Umbria. Durante la conferenza, si è ricordato dunque il decennale dal varo della legge 152 del 2001, che prevede la possibilità di sottoscrivere convenzioni con i Comuni, le Regioni e le Province e le altre istituzioni territoriali per la realizzazione del welfare locale. Grazie a questa norma, come ad altre, infatti, il Patronato è divenuto soggetto attivo nel principio di sussidiarietà, partecipando alla composizione dei Piani regolatori sociali delle Regioni e dei Comuni. Un evento che ha voluto sottolineare l’importanza di queste strutture, nati nel 1917, che hanno accompagnato i cambiamenti istituzionali della nostra Repubblica: tutta un’attività a tutela dei lavoratori nelle grandi indagini e iniziative a difesa dei diritti di ogni categoria.
Il sondaggio – Il Patronato sembra essere una struttura al passo con i tempi, che cerca di sfidare anche le difficoltà economiche che la crisi economica attuale impone ai cittadini. E sembra avvicinarsi sempre di più alle esigenze della popolazione, anche a giudicare dal sondaggio dal titolo “Patronati: quale ruolo per l’Italia?”, condotto per conto dei Patronati, presentato questa mattina, all’interno del quale è stato chiesto a soggetti maggiori di 24 anni, tra utenti, internauti, esponenti dei media on line e popolazione in generale. Grazie a questa ricerca, si è voluto indagare sulla notorietà, l’utilizzo, il ruolo sociale e la soddisfazione per i servizi offerti dal patronato a dieci anni dalla legge di riforma. Il campione di intervistati ammonta a 1007 persone. Dai risultati, il 93% degli intervistati ha sentito parlare dei patronati, il 49% vi si è rivolto per consulenza. La percentuale sale, arrivando al 73%, per quanto riguarda chi si rivolge al Patronato per svolgere delle pratiche. I soggetti vengono a conoscenza dell’esistenza delle strutture attraverso il passaparola per l’87%. Gli intervistati inoltre considerano buono e utile il lavoro dei Patronati, e per questo vi si rivolgono e continuerebbero a farlo anche a fronte di nuove esigenze. I servizi maggiormente usati restano quelli legati alle pensioni e alle questioni contributive previdenziali a causa della digitalizzazione dei rapporti INPS. A seguire gli assegni famigliari o per il sostegno della maternità e paternità, e gli infortuni sul lavoro. Un’utenza che cresce sempre di più è quella degli immigrati. Un dato significativo riguarda il radicamento dei patronati sul territorio, dato che gli utenti considerano queste strutture come dei luoghi fisici dove è possibile rivolgersi per avere ogni tipo di assistenza. In sintesi emerge l’utilità sociale universalmente riconosciuta del Patronato, con particolare riferimento al suo ruolo di facilitatore dei rapporti con altri uffici della Pubblica Amministrazione.
AleChi
Video di Nicola Palumbo
