Bufera giudiziaria: 68 avvisi di garanzia ad operatori dell'ospedale San Giovanni Battista di Foligno - Tuttoggi.info

Bufera giudiziaria: 68 avvisi di garanzia ad operatori dell'ospedale San Giovanni Battista di Foligno

Redazione

Bufera giudiziaria: 68 avvisi di garanzia ad operatori dell'ospedale San Giovanni Battista di Foligno

Gio, 11/07/2013 - 11:27

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Claudio Bianchini

Terremoto giudiziario all'ospedale San Giovanni Battista di Foligno: nel mirino dei Carabinieri del nucleo antisofisticazione sono finite ben 68 persone, tra infermieri, operatori socio sanitari e medici di servizio. Ciascuno di loro è stato già raggiunto da avvisi di garanzia a seguito di indagini ed accertamenti frutto dell'incrocio di dati del sistema informatico del presidio ospedaliero. Secondo quanto emerso, sarebbe stata in uso la pratica, da parte di alcuni dipendenti, di far bypassare a parenti ed amici i tempi di attesa delle liste, questo mediante falsi ricoveri e quindi tramite accesso diretto, ma soprattutto, sempre secondo l'ipotesi accusatoria, effettuando esami clinici gratuitamente. Nel mirino, in particolar modo, i prelievi e le analisi del sangue. Clima teso ed imbarazzo nei corridoi del San Giovanni Battista, tra l'altro sarebbe proprio quella folignate, la prima struttura sanitaria umbra per la quale il nucleo anti sofisticazioni ha portato a termine le indagini su vicende del genere. Il fatto è che ci sarebbe anche un ingente danno alle casse del sistema sanitario, calcolato in base ai mancati versamenti dei ticket: un ammanco di migliaia di euro. Il pubblico ministero che segue l'operazione è Giuseppe Petrazzini e le ipotesi di reato sono pesanti: dalla truffa aggravata al falso ideologico. Pare infatti che operatori socio sanitari, medici ed infermieri, nella loro qualità di pubblici ufficiali, attestavano falsi stati di ricovero utilizzando il sistema informatico 'Web – Lis” indicando i relativi codici di reparto per effettuare esami ematochimici. Questo sarebbe avvenuto in oncologia, ortopedia, ostetricia e ginecologia, chirurgia, cardiologia, otorino e radiologia. Gli uomini dei Nas hanno passato al setaccio il periodo relativo al biennio 2010 – 2011 in base a segnalazioni pervenute da persone dello stesso 'ambiente'. Nell'inchiesta sarebbero finiti persino infermieri delle unità di dialisi, pronto soccorso e preospedalizzazione. Un inchiesta che ha letteralmente sconvolto il settore della sanità folignate e locale.

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