di Simona Trentini
Il comitato locale della Croce Rossa di Corciano ha iniziato una serie di incontri che si svolgeranno settimanalmente nei mesi di maggio e giugno alle ore 21.00 e che toccheranno tutte le frazioni del comune di Corciano, volti ad insegnare ai cittadini le tecniche di rianimazione cardiopolmonare per contrastare la morte da arresto cardiocircolatorio.
Giovedi 10 maggio è stata la volta del quartiere Girasole, vicino alla più nota cittadina di San Mariano, ad ospitare presso la scuola d’infanzia di Via Aldo Moro, un piccolo gruppo di volontari che per circa 2 ore hanno addestrato i partecipanti sulle manovre “salvavita”, dimostrando come in pochi e rapidi passi tutti possono contribuire in una situazione di emergenza.
L’iniziativa, denominata appropriatamente “Un Soffio per la Vita” ha avuto il patrocinio del comune di Corciano che si è dimostrato molto aperto a divulgare il progetto ai cittadini ed a sensibilizzarli alla cultura della gestione dell’emergenza.
Presenti all’incontro del Girasole, il Presidente della Croce Rossa Sergio Bellavita e l’assessore comunale Fabiola Caproni che durante il discorso preliminare hanno ricordato i fini del progetto: “ La missione che vede uniti Croce Rossa e istituzione comunale è quella di rendere Corciano il primo comune che, come segno di civiltà, si prende carico di formare la popolazione residente qualificandosi, di fatto, “Comune Amico del Cuore”.
Il corpo docenti della serata, composto da Matteo Bellucci, Laura Galli, Mauro Blasi, Milva Bricca e Patrizio Contini, ha efficacemente istruito per circa due ore un discreto numero di persone intervenute, seguendo le linee guida internazionali dell’ILCOR (Comitato Internazionale di Collegamento per la Rianimazione), con l’utilizzo dei noti manichini Little Ann; considerando che il progetto è appena agli inizi, ci si auspica un incremento nella partecipazione già dai prossimi appuntamenti che verranno segnalati di volta in volta.
Matteo Bellucci, medico della Croce Rossa è intervenuto con alcune riflessioni su dati oggettivi e significativi: “da studi clinici pubblicati in Europa e negli Sati Uniti” – spiega – “risulta che l’arresto cardiocircolatorio colpisce una persona su mille, in Italia la stima è di 60.000 persone l’anno”; da questi numeri il rapporto è presto fatto ed è sempre Matteo Bellucci a contare come in un comune di poco più di 20.000 abitanti come Corciano il problema colpisce in media statistica circa 21 persone l’anno.
Il dott. Bellucci pone anche un altro accento: “l’esecuzione delle manovre salvavita è un atto civile, dovuto e responsabile che nessuna istituzione dovrebbe esimersi dal divulgare; è ormai noto come il ruolo del primo soccorritore sia basilare, a volte vitale per la sopravvivenza dell’individuo, per tanto la formazione è una preziosa risorsa nella lotta all’irreversibilità della patologia”.
L’intento della Croce Rossa è quello di proseguire su questa linea con il patrocinio del Comune per riuscire in qualche anno a far si che l’intera popolazione del territorio in età scolare e scolarizzata venga istruita alle manovre di rianimazione di base
( BLS).
Gli ultimi dati conclusivi che spingono ad una inevitabile attenzione al progetto della Croce Rossa e che ci arrivano sempre da studi clinici Europei ed Americani non sono certo entusiasmanti: una persona colpita da ACC (Arresto Cardio-Circolatorio), perde il 10% delle funzioni cerebrali ogni minuto che passa se non aiutata, inoltre non possiamo fingere di non vedere l’enorme differenza di istruzione italiana alle manovre “salvavita”, rispetto ai paesi del Nord Europa, Sati Uniti ed Australia dove accanto al 45%, poniamo oggi un più che misero 2% di persone capace di attivarsi al primo soccorso di fronte all’emergenza.