Spoleto ha dato il suo ultimo saluto a Nicola Rotini, prematuramente scomparso all'alba di sabato scorso. Alla chiesa di Santa Rita, dove don Canzio ha celebrato il rito religioso, son giunti in migliaia. Una barriera umana che si e' stretta intorno ai genitori, Carla e Andrea, ai nonni e agli zii di questo sfortunato ragazzo che in appena 22 anni aveva saputo conquistare la stima e la simpatia di tutti. Un'ora prima della Santa messa la chiesa era già gremita all'inverosimile. Poco dopo le forze dell'ordine hanno dovuto transennare la zona: c'era gente ovunque, di ogni età e ceto; sul piazzale, sul soprastante campetto di basket, lungo le strade di accesso. Gli amici hanno issato degli striscioni fuori la chiesa: su uno di questi erano state incollate decine di foto di Nic, su un altro campeggiava la scritta “Sempre nei nostri cuori”. In chiesa, vicino ai parenti più stretti, l'amata fidanzata Alessandra.
Tutti composti nel loro atroce dolore, convinti che Nicola avrebbe voluto così. Dopo l'omelia alcuni amici hanno alcuni ricordi. Toccante quello dell'amica Francesca con la quale Nicola aveva condiviso la scelta dell'università, la Luiss di Roma. Si sarebbe laureato a giugno prossimo. Anche il cugino Edoardo lo ha voluto ricordare dall'altare così come altri ragazzi che hanno avuto modo di conoscerlo e condividere il suo entusiasmo. Perchè Nic sapeva brillare in ogni cosa che faceva. Come ha ricordato il professor Giorgio Flamini: “è una perdita incolmabile per l'intera comunità – ha detto -, con lui se ne va un pezzo di futuro di tutti noi, della nostra città. Lo avevo conosciuto dieci anni fa ed ero rimasto colpito dalla sua vitalità, dal suo estro. Nei racconti di questi giorni ho capito che era così per tutti. Mi aveva confidato che dopo la laurea avrebbe voluto iscriversi all'Accademia d'arte drammatica”. Il teatro, l'altra grande passione di Nic. Come il calcio: oggi, alla destra dell'altare, c'era schierata in divisa tutta la squadra M8 dove militava osannato per il suo sinistro micidiale.
Al termine della cerimonia il feretro è stato salutato da un lungo applauso fra le note di Human dei The Killers e la struggente Candle in the wind di Eltoh John. Mentre alcuni palloncini colorati cercavano di raggiungere quella stella chiamata troppo presto a illuminare il nostro cielo.
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