E’ tempo di crisi. Le risorse scarseggiano. Anche gli Enti Locali faticano a far quadrare i conti e per farlo sono costretti necessariamente a compiere delle scelte. Quelli virtuosi, governati da amministratori capaci e responsabili, capiscono che non è più il momento della spesa facile e impegnano tutte le loro energie nell’operare tagli sulle spese improduttive. Abbattono le consulenze, mettono mano alla riorganizzazione della loro macchina amministrativa, tagliano le spese superflue. Agiscono sugli sprechi. Gli altri, quelli che da sempre hanno basato il proprio consenso sulla spesa facile, finalizzata alla gestione clientelare del potere, preferiscono percorrere altre strade: addizionali d’imposta, aumento delle tariffe dei servizi e balzelli vari pur di non scalfire l’elefantiaco apparato che li ha sostenuti e li sostiene. Il Comune di Spoleto non taglia. Tassa! Aumenta le rette degli asili, le tariffe cimiteriali, la TARSU, l’ICI. Ora si aggrappa alla tassa di soggiorno da imporre ai turisti che produrrà inevitabili ripercussioni negative su un settore di vitale importanza, che invece potrebbe essere l’autentico traino per la ripresa economica della nostra città.
Perché l’Amministrazione Comunale, invece di inserire la tassa di soggiorno, non comincia con l’ottemperare al rispetto della Legge “Brunetta”che dispone l’eliminazione della figura del Direttore Generale nei Comuni al di sotto dei 50.000 abitanti che a Spoleto costa 100 mila euro l’anno? La nostra città già soffre di una grave carenza di eventi che siano di richiamo per il turista. Due grandi manifestazioni all’anno (Festival dei Due Mondi ed Estate Spoletina) non sono certamente sufficienti a trainare un settore. Spoleto necessiterebbe di un enorme sforzo promozionale, da affiancare ad una incisiva opera di riqualificazione. Il decoro urbano non si può limitare a qualche fioriera in limitatissime zone della sola acropoli. La Giunta di sinistra preferisce far momentaneamente cassa torchiando i turisti, disincentivandone l’afflusso. Scelta miope e di corto respiro che penalizzerà un settore che invece andrebbe fortemente rilanciato. Si cerca di far cassa oggi, incuranti se con le proprie azioni si compromette il domani. Un domani che nel turismo – con una adeguata e finalmente penetrante promozione, con la creazione di eventi continui di attrazione, con un impegno serio sulle offerte artistiche e culturali, con una concreta qualificazione dell’accoglienza – avrebbe il volano per creare autentica ricchezza nella nostra città. Tanto per gli operatori economici e commerciali, quanto per le casse comunali. Occorre però che l’Amministrazione Municipale cominci a guardare al di là del proprio naso!