90 sex offender saranno trasferiti a breve nel carcere di Maiano di Spoleto. Forse già entro giovedì prossimo. E’ quanto trapela in queste ore dalle supersicure mura della struttura penitenziaria. Una decisione, quella che sta per mettere in atto il Ministero di Grazia e Giustizia, che sta suscitando un po’ di preoccupazione fra i 360 agenti di polizia penitenziaria che sovrintendono alla sicurezza del sito.
Loro, gli agenti, restno ancora sotto organico: sono poco più di 360, a fronte di un organigramma che ne dovrebbe contare almeno 420. Gli altri, ovvero i detenuti, sono poco più di 400, una ventina in meno del massimo previsto per questa struttura.
Ma con l’arrivo dei 90 sex offender, come gli inglesi chiamano i detenuti per reati sessuali, la situazione rischia di collassare. Anche perchè di nuovi rinforzi non si ha notizia. Nonostante negli ultimi mesi la politica locale e regionale, da destra a sinistra, abbia alzato la voce sulla situazione in cui sono costretti ad operare gli operatori della casa di reclusione spoletina.
Smentita, anche se non ufficialmente, la notizia che ad essere trasferiti dovevano essere un centinaio di trans ristretti per reati vari in due carceri del nord.
A confermare a TO® l’allarme è Guerrino Fioretti, responsabile comprensoriale della Cisl di categoria. “Non abbiamo ovviamente notizie ufficiali ma abbiamo saputo di questa ipotesi che – dice il sindacalista – rischia di rendere grave la già precaria situazione della casa di reclusione. Non solo perchè la popolazione carceraria rischia di aumentare di colpo di più del 20% quanto sopratutto perchè saremo a questo punto costretti a gestire ben 6 tipologie diverse di detenuti. Da quelli comuni a quelli sottoposti al regime del 41bis. E ciò rimanendo costantemente sotto organico. Questa è una struttura di massima sicurezza, non può essere adibita ad ospitare altre tipologie di detenuti”. Da qualche giorno si era ricominciato a respirare, dopo che i 72 detenuti per reati di mafia, trasferiti dal carcere de L'Aquila all'indomani del terremoto, hano fatto rientro nel carcere abruzzese.
L’annuncio però dell'arrivo di condannati per reati sessuali rischia di creare un nuovo e più preoccupante allarme. In codice vengono definiti “detenuti protetti” perchè non possono avere alcun contatto con gli altri ospiti della struttura. Il famoso ‘codice non scritto’ del carcere, quello cosidetto “d’onore” dei detenuti comuni, è infatti durissimo nei confronti di chi ha stuprato o violentato, specialmente giovani vittime.
(C.C.)