Jacopo Brugalossi
In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia la Meccanotecnica Umbra Spa di Campello sul Clitunno, azienda multinazionale leader nella produzione di tenute meccaniche rotanti e di pompe idrauliche per i settori petrolifero, chimico e industriale, ha organizzato una giornata di riflessione rivolta a soci e dipendenti sul significato del processo di unificazione nazionale, considerato in stretta relazione al momento di crisi economico-sociale che il paese sta attraversando. Autorità militari, civili e religiose hanno partecipato all’iniziativa, e non è voluta mancare la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, anche in onore del rapporto di sincera stima che la lega al presidente dell’Azienda Alberto Pacifici.
Nel suo discorso d’apertura, dopo aver annunciato l’inaugurazione di una nuova unità produttiva ristrutturata di recente, Pacifici ha sottolineato il ruolo fondamentale delle imprese per il rilancio economico dell’Italia e per la riconquista del sentimento unitario. “Senza crescita economica – ha sottolineato – la coesione sociale del paese e gli stessi fondamenti della democrazia sono potenzialmente a rischio”. La Meccanotecnica, nonostante il periodo difficile, ha accresciuto la produzione annuale ottenendo un fatturato di 70 milioni di euro, dà lavoro a circa 700 persone ed esporta il 45% di quello che produce. “Inoltre – ha concluso Pacifici non senza una punta di orgoglio – l’azienda è presente con unità commerciali e produttive in Brasile, Cina, India, Usa, Messico e Svezia”.
Più politico, com’è naturale che fosse, l’intervento della presidente regionale Catiuscia Marini e del sindaco di Campello Paolo Pacifici. La prima, nel ricordare l’impegno con i colleghi presidenti di regione che l’ha costretta a lasciare in anticipo la cerimonia, ha rimarcato lo spirito di responsabilità che la politica vuole avere nell’affrontare le problematiche del mondo del lavoro, unito alla consapevolezza di dover sostenere la crescita economica con adeguate politiche pubbliche. “Non è più possibile garantire la crescita senza puntare su imprese e produzione, questo è ciò che la crisi ci ha insegnato”, ha commentato la presidente, che poi ha aggiunto di sentire l’urgenza di nuove politiche sociali, soprattutto per i tanti 40enni e 50enni con famiglie a carico rimasti senza lavoro e prospettive.
Comune sia a Catiuscia Marini che al sindaco Paolo Pacifici il riferimento al rispetto dei valori contenuti nella costituzione italiana, valori a cui bisogna ispirarsi costantemente. “Il primo articolo sancisce che l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro, e le imprese come la Meccanotecnica Umbra hanno senz’altro contribuito a creare un’Italia Unita”, ha dichiarato il sindaco campellino. “Con il lavoro di tutti i giorni la Meccanotecnica produce rilancio economico e sociale nella nostra realtà territoriale. Per questo non ha senso rispolverare anacronistici slogan secessionisti, il paese è unito”. Purtroppo però, non tutti sembrano pensarla allo stesso modo, tanto che lo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato costretto recentemente a più di un richiamo a comportamenti consoni al rispetto della costituzione e delle leggi.
Il rilancio economico e la coesione sociale nel profondo rispetto dei valori costituzionali hanno rappresentato il fil rouge della cerimonia. Anche l’Arcivescovo della Diocesi Spoleto-Norcia Renato Boccardo l’ha sottolineato nel suo intervento, facendo presente che quello di stamattina non è stato un semplice omaggio ad un’azienda, ma un ringraziamento all’Italia vera, quella che lavora nel rispetto dei valori sociali e costituzionali, mettendo al centro l’uomo non solo come forza lavoro ma come persona capace di sognare e di provvedere ai bisogni della sua famiglia. L’augurio che il presule ha rivolto a consiglieri d’amministrazione, azionisti e dipendenti della Meccanotecnica è stato quello di proseguire in questo cammino di crescita professionale ed umana che contribuisce a far risalire anche l’Italia, “a cui tutti noi, pur con sentimenti diversi, sentiamo di voler bene”.
Al termine della cerimonia è avvenuta la consegna del libretto dalla Costituzione alle autorità e a due dipendenti dell’azienda, che idealmente l’hanno condiviso con tutti i loro colleghi. La scelta dei due non è stata casuale. Il primo è uno degli operai storici dell’azienda, che ha condiviso con la proprietà le tante congiunture economiche vissute negli anni. Il secondo, invece, è un giovane ragazzo straniero, che è stato salutato dai suoi colleghi con una specie di ovazione, ed a cui è stata consegnata la Costituzione italiana a simbolo dell’avvenuta integrazione sociale ed etnica all’interno dell’azienda.