E’ stata una conferenza stampa lunga e ricca di spunti, se non proprio di veri colpi di scena, quella tenuta oggi dalla Giunta Benedetti che ha fatto il punto su questi primi 100 giorni di governo cittadino. Una occasione che, specie il sindaco Benedetti, ha voluto per chiarire alcune problematiche e situazioni che, stante il suo profilo molto più defilato rispetto al predecessore Brunini (con i cronisti ma non solo con loro), hanno alimentato in città molti rumors.
Luci e (vecchie?) ombre – il primo cittadino ha parole di elogio per la sua squadra, per i 7 assessori che si “stanno spendendo per disegnare la nuova Spoleto”. Ammette che questi primi 100 giorni hanno registrato anche alcuni errori. “Ma capita solo a chi lavora” dice il sindaco “è un momento partiolare a causa del congresso del Partito Democratico che ha forse inficiato la nostra attività. Spero però che da dopodomani si torni a quel clima sereno che è e deve essere alla base della nostra mission”. Un richiamo che i più vedeono all’indirizzo del vice sindaco, Dante Andrea Rossi, forte sostenitore della Bersani e contapposto in questo al primo cittadino che appoggia la Francschini (i due, non bastasse, sono capolista delle rispettive Mozioni ed è evidente che il controllo del Partito si ripercuoterà inevitabilmente su quello della Amministrazione). Ma non è solo questo. “Alcuni problemi vengono da decisioni prese precedentemente…quelle che abbiamo cominciato mi sembrano coerenti”, dice Benedetti. E’ questa la prima freccia che scaglia verso un bersaglio virtuale al cui centro sembra dilinearsi la figura del predecessore Brunini.
La seconda la prenderà dalla faretra di lì a breve scagliandola contro la dirigenza municipale – riconfermata a fine settembre per i prossimi 5 anni – ammettendo che c’è un “forte scollamento fra i dirigenti e la Giunta, probabilmente perchè fino ad oggi si è più guardato agli aspetti tecnici che ai risultati, all’indirizzo dato dall’organo politico”. “Una situazione che siamo decisi a scardinare anche attraverso la cabina di monitoraggio – dice Benedetti – di cui fa parte il sindaco, il vice, il segretario generale, il direttore generale con il vice d.g. e il portavoce”. Parole che confermano la tensione in atto esecutivo e burocrati e che nei giorni scorsi ha visto l’assessore Campana ribattere duramente all’ingegnere capo Coccetta durante un incontro con una quarantina di i commercianti. Per non parlare dell’acceso diverbio verbale che il vice sindaco Rossi ha avuto con il d.g. Angelo Cerquiglini sul problema dei precari comunali, anche se questa notizia non trova al momento conferme ufficiali: un recente scambio di mail fra il direttore generale e i precari – a quanto ha potuto appurare TO® – fa intuire che i rapporti siano tesi anche su questo fronte. Sarà anche un caso, ma oggi alla conferenza stampa, a dispetto del comunicato emesso giovedì, il d.g. è rimasto nelle retovie. Se ne saprà di più nei prossimi giorni. Certo è che dalle prime battute della conferenza, Benedetti ha reso fin troppo chiaro la volontà di abbandonare il motto che aveva contraddistinto la sua campagna elettorale – “Continuità nel rinnovamento”, la cui paternità spetta al presidente francese Valery Giscard d’Estaing – preferendo attuare solo il “rinnovamento”.
I progetti – il capo dell’esecutivo passa così a snocciolare i programmi avviati, facendo attenzione a non parlare “di quelli provenienti dalla passata Giunta”, per rendere più nitido il quadro delle attiità avviate. Il fiore all’occhiello di questi primi 3 mesi viene presentato nelal presidenza dell’ATI che però Benedetti ha annunciato di “accettare solo dopo che saranno ben definiti i ruoli e il tipo di gestione che spetta a questo organismo”. Comunque un buon passo avanti se si pensa che Spoleto era esclusa fino ad agosto scorso da qualsiasi possibilità di presiede l’organismo (tanto che la Giunta Brunini aveva avviato un ricorso al Tar), specie nei rapporti con gli altri territori dell’Area Vasta. C’è poi l’ingresso nella Comunità Montana del Subasio e del Monti Martani perchè, capovolgendo il claim di Shreck, Benedetti dice che “è meglio star dentro che fuori”. “La qualità dei servizi è andata scadendo ed è naturale: se non si è dentro, gl altri decidono per te. I dipendenti stessi ci chiedevano questo ingresso (che Brunini aveva osteggiato, n.d.r.) e alla fine anche i consiglieri comunali più scettici hanno capito la convenienza di una tale scelta”. I 3 consiglieri sono stati nominati, al termine di una votazione che non ha risparmiato veleni (clicca qui), ora si dovrà pensare ad un nome da inserire nella Giunta della Comunità che potrebbe essere quello dell’assessore Juri Cerasini. C’è poi il Piano Generale di Sviluppo. Il sindaco lo annuncia ricordando “una persona che non c’è più, l’amico Bruno Piernera, che appena lunedì scorso, alla presentazione del Piano, mi ha detto ‘Daniele, siamo partiti con il piede giusto’. Ci mancherà Bruno, per quello che ha dato e perchè su di lui tutto il comprensorio sapeva di poter contare. C’è sempre stato, nonostante l’incarico che ricopriva lo portava ad interessarsi di un’area molto più vasta del nostro Comune”. Benedetti spiega che gli esperti del Censis e dell’Ocse in meno di 2 anni saranno in grado di definire il Piano Strategico della Città. C’è poi il nuovo indirizzo sul welfare e le procedure per il difensore civico: “le procedure le abbiamo avviate e spero si riesca ad individuare un professionista che realmente abbia a cuore gli interessi della nostra città. Proveremo ad individuarlo con il percorso tracciato che prevede la proposta dei nominativi da parte delle associazioni di categoria, la selezione a 3 nominativi da parte della Consulta e l’approvazione finale del Consiglio comunale. Finora la politica non è stata capace di creare questa figura, importante per il buon andamento della pubblica amministrazione, speriamo di riuscirci noi”: Entro fine dicembre sarà ufficializzata la riorganizzazione della macchina comunale che non interesserà solo il vertice ma tutto il personale. Innovativo il Cruscotto on line, strumento che renderà trasparenti e certi gli interventi pubblici (specie le manutenzioni) programmate dalla Giunta. “Così non ci sarà più il rischio di sentire un assessore o un consigliere promettere interventi che non sono stati mai neanche portati all’attenzione del Municipio”. Per questo si ricorrerà allo strumento di internet ma l’informazione viaggerà anche attraverso opuscoli cartacei al fine di raggiungere tutta la cittadinanza. Molta attenzione anche al Centro storico ce a breve metterà in campo, attraverso il Puc2, qualcosa come 20 milioni di euro, 7,5 dei quali come contributo della regione e Unione Europea. Poi, settore per settore, ovvero assessorato per assessorato, il sindaco ha spiegato le principali attività avviate.
Il fuori programma – sul finire della conferenza ha preso la parola, seduto fra i giornalisti e addetti ai lavori, l’imprenditore Francesco De Megni, coinvolto nella realizzazione del Palazzo della Posterna (ormai noto come Mostro dlele Mura) che ha annunciato che ieri anche la Cassazione ha rigettato la richiesta di dissequestro del cantiere disposto dalla Procura di Spoleto. Una viceda che, a quanto è dato sapere, gira intorno agli indici di edificabilità rilasciati dal Comune ma che, secondo i periti della Procura, sarebbero superiori a quelli che potevano essere rilasciati. De Megni ha così provocatoriamente chiesto al sindaco “cosa intende fare, anche per quelle 32 persone che hanno anticipato tanti soldi”. Benedetti con l’assessore Cerasini hanno annunciato che il Municipio ha dato incarico a due esperti, un docente universitario di urbanistica e un legale, di approfondire la questione perchè la norma applicata sarebbe soggetta a diverse interpretazioni. “La norma è stata sempre applicata in questo modo” hanno detto in sintesi i due esponenti “abbiamo chiesto un parere non tanto e non solo per la vicenda del Palazzo della Posterna”. Altri cantieri, infatti, sarebbero stati avviati sulla base di licenze adottate applicando quegli indici ed è fin troppo evidente i rischi che si possono ora correre se l’interpretazione corretta, che prevede conseguentemente una minore edificabilità, fosse quella sostenuta dai magistrati inquirenti. Quella della Posterna di certo resta una ferita aperta su più fronti, destinata a questo punto a trovar soluzione solo alla fine del relativo procedimento giudiziario.
(Carlo Ceraso)