Luca Biribanti
Riordino, questa la parola chiave per salvare la provincia di Terni. Qualcuno ha avanzato futuristici scenari di un'Italia geograficamente ridisegnata con una geometria di confini e un valzer di spostamenti decisamente poco credibili allo stato delle cose. Servono argomentazioni migliori di 'non voglio morire perugino' oppure 'bisogna sfruttare il porto di Civitavecchia' per auspicare un passaggio della provincia di Terni nel Lazio, ipotesi caldeggiata soprattutto dal popolo di internet che con vari gruppi e iniziative referendarie sta combattendo una battaglia a tutto campo. Staremo poi a vedere se in sede di elezioni alcuni membri di questi gruppi non passeranno a 'riscuotere' la ricompensa del loro attivismo politico. Anche il senatore del Pd, Mauro Agostini, che si era occupato della questione, trova nel riordino la soluzione più ragionevole per non far morire Terni: “Entro il 30 novembre si dovrà presentare al governo un progetto di riordino del territorio regionale” – ha detto il senatore – una tempistica che può essere considerata più che sufficiente facendo qualche calcolo. La spending review prevede che i requisiti per l'esistenza di una provincia siano 3.500 abitanti e 2.500 Km. di superficie; nella sua totalità l'Umbria ha circa 900.000 abitanti e una superficie di circa 8.500 Km., distribuiti con i 6.500 di Perugia e i 2.000 di Terni. È evidente che con il passaggio di alcuni comuni sotto l'area ternana in Umbria sarebbe possibile mantenere le 2 province.
Nel frattempo anche la politica ha respinto al mittente l'ipotesi di un possibile passaggio nel Lazio; Pd e Pdl hanno censurato l'ipotesi definendola “Improponibile”. In effetti la regione Lazio presenta delle criticità rilevanti, considerando anche il fatto che deve gestire la capitale, sconvolgere i confini della regione per una nuova realtà che coinvolga Rieti, Viterbo e Terni non è al momento cosa fattibile, a meno che non si verifichino colpi di scena.
Intanto il PD si è riunito con i suoi massimi vertici nella sede del partito cittadino dove è stato redatto un documento in cui si lascia intendere che la linea è quella di puntare a un riordino regionale che garantisca dignità a tutti i territori.
Partendo da Città della Pieve ad Ovest i nuovi comuni che potrebbero entrare nell'orbita ternana sono: Spoleto, Todi, Piegaro, Marsciano, Massa Martana, Cascia, Norcia, Fratta Todina, Monte Castello Vibio, Giano, Castel Ritaldi, Gualdo Cattaneo.
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