Sembrava che la nomina di Oriella Passeri a nuovo segretario potesse essere un nuovo inizio per il Pd eugubino. La decisione, presa lunedì 29 settembre nell’Unione comunale, invece, sembra solo aver peggiorato le cose e gettato ancora di più nel caos il Partito Democratico cittadino, mai come ora diviso al suo interno e mai del tutto ripresosi dalle scorse amministrative.
A creare scompiglio sarebbe stata una lettera aperta firmata da 10 esponenti del partito di Piazza Oderisi: Fabrizio Cerbella, Donatella Flussi, Alfredo Lanzara Basso, Nancy Latini, Barbara Mischianti, Federico Panfili, l’ex responsabile dei Giovani Democratici Diego Pierotti, Riccardo Rossi, Cesare Sannipoli e l’ex segretario comunale Michele Sarli.
Nella lettera si ribadisce, innanzitutto, la “sentita” e non poco importante sconfitta elettorale “frutto di scelte sbagliate perpetrate da anni da un gruppo dirigente sempre uguale a se stesso”.
Ma ecco il punto centrale: la speranza dei 10 firmatari non era che quella di un decisivo cambio di rotta, “con passi indietro non solo formali, da parte di chi negli anni ha rappresentato un modo di fare politica lontano da coloro che intendeva rappresentare”. Per far questo, però, come viene ricordato nel documento, alcuni membri del partito avevano ipotizzato “un percorso innovativo caratterizzato da una forte discontinuità” con alla base un nuovo programma, che avrebbe dovuto essere affidato ad un’altra persona (circola il nome di Barbara Mischianti), la cui candidatura, tra l’altro, era sostenuta dalla maggior parte dell’Unione comunale.
Ovviamente questo non è successo e, anzi, la scelta della Passeri a nuovo segretario sarebbe stata vista come una prevaricazione sugli altri dei “soliti personaggi”, che hanno deciso di procedere alla nomina nonostante all’Unione comunale fossero presenti solamente 18 dei 52 eletti totali.
Nella lettera sono infatti espresse le “forti perplessità sulla aridità della riunione e sulla conseguente votazione” che hanno spinto, di fatto, 10 persone a questo sfogo per corrispondenza. I suddetti firmatari, “non volendo più avallare i soliti e stranoti sistemi che hanno contraddistinto la vita del partito negli ultimi anni, hanno deciso di auto sospendersi o dimettersi dall’Unione comunale”.
E’ l’ennesima crepa che mina l’unità del Pd eugubino.