Natale amaro per i dipendenti della Provincia di Perugia. Come se non bastasse il “maremoto” di cui i dipendenti e la Provincia stessa sono stati protagonisti quest’anno, nelle parole pronunciate questa mattina dal presidente Mismetti di fronte ai consiglieri in seduta per l’approvazione dello schema del bilancio di previsione per il 2015, la novità questo mese è in busta paga.
Gli ex dipendenti della provincia di Perugia, “traghettati” e “assorbiti” dalla Regione Umbria vedranno infatti decurtarsi circa metà della tredicesima in arrivo per il mese di dicembre, fatta eccezione per i lavoratori dei centri per le pari opportunità e per la polizia provinciale, (di questi ultimi si è parlato oggi in commissione regionale a proposito della riorganizzazione della stagione venatoria e per i quali l’assessore Cecchini ha assicurato che non si produrranno vuoti funzionali nella gestione e nelle attività di controllo oltre al fatto che 26 dipendenti addetti alla gestione amministrativa del settore sono stati trasferiti dalle Province alla Regione). Quei soldi serviranno infatti a pagare l’addebito degli importi delle addizionali regionali e comunali Irpef per il 2015. Denaro che i dipendenti non potranno usare per pagare le rate dei mutui, delle assicurazioni, o altre utenze in scadenza proprio questo mese.
I dipendenti, dopo essere stati informati della novità solo lo scorso 9 dicembre, hanno così indirizzato una lettera alla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e all’assessore Antonio Bartolini, in prima linea per il riordino dettato dalla legge Delrio, con la quale chiedono di “intervenire affinchè i due enti definiscano un accordo che garantisca da un lato l’obbligo a corrispondere quanto previsto dalle norme in materia fiscale e dall’altro l’integrità dell’importo delle tredicesime“. Sia chiaro: i dipendenti non chiedono di non pagare le addizionali, ma di non vedersi decurtare metà tredicesima.
La cifra necessaria a coprire la manovra è di circa 100mila euro. L’Rsu ha raccolto le firme dei dipendenti per chiedere “alla Provincia di individuare tali risorse e far fronte al pagamento Irpef ed alla Regione e agli altri enti di trattenere tale cifra sugli stipendi 2016 e riversarla alla Provincia“. Il tutto al netto di un appunto in più: il contratto dei dipendenti del comparto è fermo al 2010, mentre il salario accessorio manca all’appello da due anni (nel 2014 perchè si è sforato il patto di stabilità, e nel 2015 perchè il bilancio di previsione deve essere ancora approvato).
Ed è stato proprio il bilancio l’argomento della seduta di oggi del Consiglio provinciale di Perugia, riunitasi per l’adozione dello schema di previsione per l’esercizio finanziario 2015. Prima della riunione consiliare si è invece riunita, alle 9, la seduta congiunta delle Commissioni Bilancio-Affari generali e Statuto e Regolamenti, che ha trattato lo stesso argomento con il dirigente dell’Area risorse finanziarie e sviluppo economico dell’Ente. Se nei mesi precedenti gli amministratori potevano aver avvertito un fremito dietro le loro schiene (mancavano infatti all’appello 5 milioni di euro) e anche se nella presentazione odierna non è stato spiegato come o da dove, ora la questione dovrebbe esser rientrata. Meno stabile parrebbe la situazione per la Provincia di Terni, le cui acque sarebbero più mosse tanto che sembrerebbe ben più difficile riuscire a traghettare l’ente verso la chiusura del bilancio per il 2015. La previsione per Perugia invece, consegnata ai consiglieri nella giornata di ieri 10 dicembre, è dunque passata con 7 voti favorevoli (contraria compatta la minoranza): da oggi i consiglieri, ai quali l’organo esecutivo che stila il bilancio, e dunque il presidente Mismetti, ha presentato lo schema di bilancio, avranno 9 giorni per vagliare tutto prima della prossima seduta del 21 dicembre. Nel frattempo Mismetti sottoporrà all’assemblea dei sindaci la stessa previsione, prima del voto definitivo.
I tagli – A fronte di una minoranza che, come detto, ha votato compatta contraria, con il consigliere Enea Paladino tra i promotori del malcontento per un bilancio consegnato a ridosso della seduta di questa mattina, tanto che al documento mancherebbe il sì del revisore dei conti, Mismetti ha voluto ringraziare chi in quest’anno ha lavorato per l’ente, parlando anche dei tagli effettuati: dalle partecipate, ai riscaldamenti, ai rimborsi benzina, alla telefonia. “Con alcuni consiglieri siamo andati a Roma per presenziare a tavoli istituzionali a nostre spese, pagando anche per mangiare un panino. Ma questo non ci impoverisce: siamo signori di natura”, ha detto Mismetti durante il suo intervento.
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