Compostaggio a Lacaioli, c'è il "si" della conferenza dei servizi

Compostaggio a Lacaioli, c’è il “si” della conferenza dei servizi: tutti i particolari

Sara Minciaroni

Compostaggio a Lacaioli, c’è il “si” della conferenza dei servizi: tutti i particolari

Regione, Arpa, Comune di C. Lago, USL1 e rappresentanti di Trasimeno Srl hanno dato parere favorevole, mancano solo alcune ratifiche
Gio, 08/10/2015 - 11:48

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Centro di compostaggio di grandi dimensioni in località Lacaioli? La conferenza dei servizi ha detto «Si». Mancano alcune ratifiche tecniche, ma l’incontro formale di martedì 6 ottobre, per la concessione dell’AIA all’impianto di compostaggio di Castiglione del Lago, si è concluso con i pareri favorevoli di Regione, Arpa, Comune di C. Lago, USL1 e rappresentanti di Trasimeno Srl.

Il progetto. L’azienda proponente il progetto di Lacaioli, come ha spiegato lo stesso sindaco Batino nei mesi scorsi, è  attinente ad un’area che già il PRG 1999 destinava alle attività poi svolte, (cioè in zona si sta già effettuando attività di compostaggio) e dal 2007 è in possesso dell’autorizzazione ministeriale per operare nel settore del compostaggio di materiale organico (fino a 22 mila tonnellate annue) e della trasformazione di sottoprodotti di origine animale (fino a 9 mila). Tali quantità, così come illustrato da Batino, nei progetti dell’azienda, passerebbero a 33.000 tonnellate annue per il compostaggio, scendendo invece a 7.000 per la trasformazione dei sottoprodotti animali, senza mutamento alcuno delle tipologie dei prodotti già oggetto di lavorazione. «Nello specifico, il progetto presentato per Lacaioli– ha spiegato il sindaco – si configura dichiaratamente come un miglioramento della situazione attuale, prevedendo sensibili ammodernamenti, da approntare secondo le migliori tecnologie disponibili (cosiddette celle biologiche), volti tra l’altro ad eliminare inconvenienti, come la diffusione di cattivo odore,che sin qui hanno creato un oggettivo e perdurante disagio».

Compostaggio a Lacaioli, quando il “rifiuto” non è gradito

Contrario al progetto il Movimento 5 stelle castiglionese, che si è presentato per avere risposte alle osservazioni inviate a maggio e integrate nei giorni scorsi e per consegnare la petizione online lanciata il 30 settembre contro la costruzione dell’impianto e che in soli 5 giorni ha avuto ben 1.201 sottoscrittori. 

«Il progetto a Lacaioli viene definito un ‘miglioramento tecnologico’ di quello esistente e quindi i vincoli ambientali presenti nella zona e rilevati dal M5s sono stati aggirati», spiegano i rappresentanti del Movimento. Rimandate al mittente anche le valutazioni di politica ambientale, turistica e dei rifiuti. Parere negativo, almeno per ora, anche sulla proposta M5s di prevedere un piano straordinario di controlli su prodotti in entrata, fertilizzanti in uscita, emissioni odorigene e polveri, nella zona di Lacaioli che fosse demandato non solo ad azienda e Arpa ma anche ad altri soggetti terzi. Recepita invece la richiesta di ingrandire la vasca di raccolta delle acque piovane. L’azienda inoltre si impegna a presentare un progetto di miglioramento anche del vecchio impianto, in un primo tempo non previsto.

Assenze e “presenze”. Il Movimento comunque non si dà per vinto e nei 45 giorni che seguiranno alla pubblicazione dell’AIA, annunciano la presentazione, anche con l’aiuto dei portavoce eletti nelle istituzioni superiori e di tutti i cittadini interessati, ulteriori rilievi. Intanto lanciano un interrogativo: «Tsa avrà un ruolo nel progetto lacustre? – e avanzano un dubbio dettato, sondo quanto spiegano dall’apparizione del direttore di Tsa durante la seduta di martedì – con una partecipazione di TSA nell’operazione non saremmo più di fronte a un’azienda privata che vuole fare affari con i rifiuti, ma a un Ente a maggioranza pubblica dei comuni del Trasimeno che decide, nell’inconsapevolezza della cittadinanza, di compostare rifiuti organici sulle rive del lago, a Lacaioli, in quantità molto superiore alla capacità di produzione del territorio» e tra le assenze alla riunione fanno notare quella della Soprintendenza, «non invitata benché avesse partecipato alla prima Conferenza del maggio 2014».

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