Caso Marra, Bindella parla «ragazza fragile» | L'ultima lettera di Sonia - Tuttoggi.info

Caso Marra, Bindella parla «ragazza fragile» | L’ultima lettera di Sonia

Sara Minciaroni

Caso Marra, Bindella parla «ragazza fragile» | L’ultima lettera di Sonia

Il particolare dell'esame non sostenuto ma comparso nel "libretto" dell'imputato
Mer, 11/05/2016 - 16:03

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E’ il giorno dell’imputato. Questa mattina davanti ai giudici della Corte di assise, il sostituto procuratore Giuseppe Petrazzini ha interrogato per più di 3 ore Umberto Bindella, imputato per l’omicidio della studentessa Sonia Marra. Bindella, attraverso le domande dell’accusa, ha ripercorso nella prima fase della testimonianza (che prosegue anche nel pomeriggio) tutte le fasi iniziali della conoscenza con la ragazza pugliese, che svolgeva il lavoro di segreteria nella scuola di Monte Morcino, frequentata dallo stesso Bindella.

“Una mattina mi chiamò perchè stava male e mi chiese di comprarle un medicinale – racconta Bindella in aula – . Il pomeriggio passai in farmacia e glielo portai a Monte Morcino. Questo era il rapporto che avevo con lei, tra noi si era rotto il ghiaccio mi chiedeva delle cortesie e io non ci vedevo niente di male. Una volta mi chiese di accompagnarla a prelevare denaro ad uno sportello bancomat”.

E ancora viene ripercorsa la conoscenza e la relazione tra i due. “Queste sue gentilezze Sonia le ricompensò il qualche modo?” –  chiede il pm – “Si fece un gesto gentile per il mio compleanno il 19 luglio mi fece recapitare al mio indirizzo di Marsciano (dai miei genitori) una composizione di fiori. Il mio indirizzo lo prese dalla fotocopia del mio documento”.

L’esame in più. Uno dei punti su cui la pubblica accusa ha premuto maggiormente riguarda un esame che Bindella dichiara di non avere mai sostenuto ma che ad un certo punto comparse nella scheda esami della scuola teologica di Monte Morcino. In aula Bindella non solo dichiara di non ricordare quanto descrive il pm, cioè di un testimone che racconta che lo stesso Bindella ammise con stupore la comparsa dell’esame, ma sostiene di non ricordare nemmeno se poi effettivamente l’abbia sostenuto o no.

Fragile e complimentosa. “Oltre all’episodio della medicina e del bancomat vi furono altri contatti telefonici tra voi?” – chiede il pm – “Lei mandava molti messaggi – risponde l’imputato – . Ricordo in prossimità di questi incontri che lei era molto complimentosa, grazie, non dovevi, sei stato gentile e poi ricordo un altro genere di messaggi, “non riesco studiare, non riesco ad alzarmi da letto”, messaggi banali di cui a 10 anni di distanza non ricordo il contenuto”.

E in aula viene letta la lettera che la ragazza inviò a Bindella dopo l’incontro fisico che ebbero e che è stato descritto in aula, “Ciao 19 luglio 78, – scrive la ragazza – scusa se ti scrivo ma con le parole non si riesce a dire quello che si vuole. Per te saranno castronerie ma non prendermi in giro e nn cambiare atteggiamento nei miei confronti. … Credimi per me è difficile, ho sempre tenuto tutto dentro, cose brutte le belle, lo faccio perché sei per me una persona importante e che stimo indipendentemente da ciò che è successo ultimamente”. E ancora “Sono consapevole che non c’è niente tra di noi e non ci potrà mai essere, e va bene così, tu sei un tipo “vivi e lascia vivere”. L’ultima cosa che vorrei è romperti le scatole e privarti del tuo tempo e se lo faccio perdonami…”. E Bindella conferma : “Non so cosa si aspettasse Sonia da me, io non avevo nessun sentimento”. 

Eppure in quel giorno di ottobre del 2006 i due ragazzi ebbero un approccio fisico “Lei si avvicinò e mi fece delle avances. Iniziammo e anche io fui coinvolto ma non ci fu un rapporto completo. Ma poi lei si tirò indietro, e mi disse che per lei era la prima volta e non aveva mai visto un uomo nudo”.

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