L'assemblea di Casa Rossa di ieri ha detto che l'ambiente a Spoleto può contare su intelligenze e persone di grande cultura. Il Professor Bernardino Ragni, Michele Fabiani, Roberto Quirino, Ivano Scarponi, ma anche Giampiero Calabresi e Antonello Briguori, hanno misurato nei loro interventi quanto sapere si trovi a Spoleto che non c'è nelle stanze del potere amministrativo locale.”Finalmente torniamo alla normalità”, ha ricordato Ragni, fu il commento di Brunini, quando abbattuto il Piano Regolatore Ragni alla stessa maggioranza di Centro Sinistra, si apprestava a iniziare il percorso per il Piano varato pochi mesi fa che aumenta di 9 milioni e mezzo di metri cubi i volumi edificabili. Di quella stessa “anormalità” che Ragni ha tentato di rappresentare all'interno delle istituzioni, sono stati colpevoli tanti onesti e coraggiosi difensori della natura, nelle tante battagli di questi anni. Dall'Umbria Piombo, alla Centrale a Biomasse, al mostro delel mura. Tutti conoscono la vicenda di Brushwood e i risvolti repressivi a cui ha dato luogo, ma forse non tutti sanno che quasi tutte le lotte per l'ambiente hanno avuto un prezzo da pagare, in termini di processi, costi economici personali, minacce subite e altro ancora. E' stato così per la discarica di Sant'Orsola, per La Centrale a Biomasse, per Poreta, per il mostro delle mura. Eppure ritrovare i protagonisti di queste lotte nella assemblea di ieri, non affatto pentiti e tanto meno piegati è stato veramente importante, a dimostrazione che questa città ha risorse eccezionali da mettere in campo per un futuro sostenibile dal punto di vista ecologico e per la difesa della natura. La cultura è necessario però che arrivi tra le popolazioni per avere i suoi effetti risorgimentali. E per arrivare a ciò è indispensabile che si realizzino due cose che Antonio Briguori, l'una, e Michele Fabiani, l'altra, hanno sostenuto. Ha detto Biguori che i saperi sono molti e le persone che vivono nel territoro in pericolo hanno un sapere che vale quanto e più di quello dei tecnici, queste popolazioni devono partecipare alle decisioni e scegliere consapevolmente, ciò non è stato mai fatto. Michele Fabiani invece ha fatto appello a non semplificare. Il mostro delle mura è un simbolo, ha detto, ma il vero problema non è la struttura, ma è la logica affaristica, tipica del capitalismo che fa del territorio un obiettivo di conquista per realizzare profitti. Condividiamo appieno queste considerazioni, e la cultura dell'ambiente può darsi le gambe per camminare solo con la consapevolezza popolare dei meccanismi che portano all'aggressione del territorio che sono gli stessi che precludono alla partecipazione. Bisogna battere la corsa alla semplicazione, se si semplifica, come ha detto Michle Fabiani, vincerà sempre, la Destra, Sinistra, Centro, perchè è sempre più facile prendersela con un extracomunitario che vedere dove stanno i problemi reali. Cultura ambientale per vincere, quindi. Quando l'una e l'altra si fondano avviene i “miracolo” e anche quello che è impossibile, diviene possibile; questa è stata l'esperienza delle popolazioni di Santo Chiodo e San Nicolò che hanno saputo vincere imponendo ad una amministrazione sorda il loro diritto alla salute. CASA ROSSA