A "NERO NORCIA", LA COMUNITA' MONTANA PRESENTA "I SENTIERI DELLA VALNERINA" ( foto) - Tuttoggi.info

A “NERO NORCIA”, LA COMUNITA' MONTANA PRESENTA “I SENTIERI DELLA VALNERINA” ( foto)

Redazione

A “NERO NORCIA”, LA COMUNITA' MONTANA PRESENTA “I SENTIERI DELLA VALNERINA” ( foto)

Mer, 25/02/2009 - 16:45

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In un territorio di diversi chilometri quadrati, che concentra la straordinaria valenza ambientale e culturale dell'appennino umbro, la Comunità Montana della Valnerina, in collaborazione con altri enti, ha realizzato un'estesa rete di sentieri che favoriscono la conoscenza dell'area e rappresentano una concreta sinergia con il sistema della ricettività e dell'accoglienza turistica, al pari di quanto avviene in altre zone d'Italia o d' Europa.

Sono i tracciati della viabilità storica, riscoperti palmo a palmo dopo che da anni agricoltori, allevatori di bestiame, carbonai e pastori li avevano abbandonati per percorrere strade più comode. Ma sono anche le direttrici battute un tempo dai pellegrini in visita ai luoghi sacri e ai posti più reconditi.

I sentieri della Valnerina, riaperti, ripuliti dalla vegetazione incombente, segnalati e dotati di aree attrezzate di sosta, verranno presentati in occasione di Nero Norcia, la Mostra mercato del tartufo nero pregiato, durante un convegno organizzato dalla Comunità Montana il 28 febbraio prossimo alle ore dieci, presso la sala del Consiglio Maggiore nel palazzo comunale di Norcia.

Ospite d'onore sarà la giornalista e conduttrice della trasmissione televisiva “Geo & Geo” Sveva Sagramola.

Parteciperanno ai lavori il vicepresidente della Giunta regionale dell'Umbria Carlo Liviantoni e l'assessore regionale Vincenzo Riommi, il commissario straordinario del Comune di Norcia Giancarlo de Filippis oltre ai rappresentanti delle maggiori discipline e associazioni turistico- escursionistiche e di sport all'aperto.

In quest'occasione potranno essere conosciuti in anteprima i diversi itinerari tematici che attraversano i paesaggi, i monumenti, i borghi medievali, l'ambiente naturale e gli edifici sacri, collegando strutture ricettive (agriturismi, alberghi, case vacanza), punti d'accoglienza e di golosa gastronomia.

Dalla Cascata delle Marmore nel Parco fluviale del Nera, fino al Parco Nazionale dei Monti Sibillini, le mulattiere, le strade di mezza costa e d'altura, i tragitti di fondovalle che fiancheggiano i corsi d'acqua sono pronti per diventare le vie alternative ed esclusive su cui i turisti potranno incamminarsi per ritrovare il prezioso silenzio, lo spazio dell'interiorità e il benessere psichico- fisico. Tanti luoghi dell'anima da raggiungere passo dopo passo con una mobilità dolce, gradita sia agli ospiti italiani che a quelli stranieri che potrà essere attuata a piedi o con l'ausilio di biciclette, cavalli o quadrupedi seguendo una rete di sentieri tabellati, riportati su carta o gps.

“Questi straordinari sentieri – afferma il presidente della Comunità Montana Agnese Benedetti – sono parte di un prodotto d'area che mette insieme risorse naturali, strutture ricettive, edifici pubblici, servizi, conoscenza del territorio e che dalla Valnerina si connettono alle direttrici dei Cammini nazionali e internazionali. Un intervento concreto di valorizzazione turistica e del territorio che può essere utilizzato principalmente per le escursioni ma può essere valido anche per le attività legate alla lavorazione dei campi e dei boschi e in caso di protezione civile”. Un progetto realizzato con la collaborazione dell'Unione Europea e della Regione dell'Umbria che vi ha investito finanziariamente alcune risorse destinate ai progetti di rinascita e sviluppo del dopo terremoto del 1997. Centinaia di chilometri di strade verdi in un territorio eccezionale che dovrebbero diventare mezzo e occasione di lavoro per le attività di turismo naturalistico e culturale, dove soprattutto i giovani potranno creare attività di guida, di servizio e di supporto”.

I sentieri del parco dei Sibillini e l'itinerario benedettino

Nella parte alta della vallata, oltre ai sentieri realizzati dal Parco Nazionale che arrivano a Castelluccio e conquistano la catena dei Monti Sibillini toccando i punti più suggestivi di Norcia e Preci, la Comunità Montana ha riportato alla luce un lungo itinerario benedettino di circa centodieci chilometri che collega eremi e antiche abbazie, trasformandolo addirittura in pista ciclabile da Preci a Norcia attraverso la valle del Campiano. Il sentiero si dispiega a più quote e presenta tratti più o meno accessibili, alcuni di facile percorribilità sono dedicati a famiglie e principianti, altri possono essere affrontati dagli appassionati del trekking impegnato.

.Il sentiero francescano e la via di Roma

Se la via Romea che i pellegrini calcavano per recarsi a San Pietro di Roma è stata riproposta dalla Regione Umbria e dal Sacro Convento di Assisi, la Comunità Montana ha voluto riscoprire un cammino francescano, esteso per circa duecento chilometri, che mette in connessione le chiese, i lazzaretti e i conventi dei frati Minori eretti copiosamente in Valnerina nel tredicesimo secolo. Nello spirito del poverello di Assisi, con letizia e umiltà, sarà possibile “toccare” e sentire le creature del celebre Cantico e ammirare le architetture romaniche, i pregevoli dipinti che arricchiscono ogni edificio costruito in quell'epoca con i Monti frumentari e gli hospitales.

Il sentiero ritiano e la ex ferrovia Spoleto- Norcia

Accanto ai due temi, benedettino e francescano, che esaltano la spiritualità dei luoghi della vallata e la ricerca interiore, ne è stato aggiunto un terzo dedicato alle testimonianze agostiniane di Rita da Cascia, con un sentiero che si insinua tra le rocce dell'eremo della Stella in Val di Noce e risale fino alla rupe di Roccaporena, villaggio natale della Santa taumaturga.

Nel fondovalle, vicino al fiume Nera, dove pescatori e amanti del rafting si contendono il passaggio, il tracciato della vecchia ferrovia Spoleto-Norcia (un'alta opera di ingegneria realizzata nel secolo scorso e ora divenuta monumento nazionale) con i suoi caselli e le stazioni appena restaurati, farà da punto di riferimento per chi vorrà percorrere la strada degli eremiti che arriva fino a Vallo di Nera il paese-monumento di epoca medievale o il sentiero della salute intorno alle terme di Triponzo o per chi vorrà conoscere la strada delle Ferriere che giunge a Monteleone di Spoleto così come fa il sentiero di Pio IX che ha inizio nella città di Spoleto e ricorda la via di fuga dell'allora Arcivescovo Mastai-Ferretti, poi Papa Pio IX.

Il Parco del Nera e la Cascata delle Marmore

Nella media Valnerina i sentieri si inerpicano lungo le balze della stupenda Cascata della Marmore, la più alta d'Europa, nei cui pressi si sta allestendo un raffinato orto botanico e dove già funziona un efficiente laboratorio didattico dedicato alle emergenze naturalistiche.

I sentieri della Cascata si intersecano con i percorsi che conducono a Collestatte, al Monte Moro di Montefranco alla scoperta delle vestigia dell'età del ferro, salgono nella zona archeologica di Tripozzo nel Comune di Arrone per visitare il molino romano precursore dei moderni impianti per frangere l'olio o ricalcano i viottoli delle imponenti rocche medievali di Ferentillo che portano fino a Nicciano e a Umbriano, solitari e antichi castelli della più remota Valle del Nera.

Arte, architettura, specie naturali e animali

Più di duecento borghi, castelli o ville medievali, torri d'avvistamento che da mille anni creano un sistema di comunicazione, fonti, edicole votive, chiese, santuari di montagna, grotte, casolari d'altura, affreschi e dipinti che vanno dal XII secolo al XIX, aree archeologiche, boschi di leccio, di quercia, faggete, cespugli e fiori endemici, orchidee, vegetazione acquatica, aquile, orsi, lupi, rettili, lepri, scoiattoli, cerbiatti e il silenzio del cielo limpido o il rumore della pioggia che si confonde con quello dell'acqua del reticolo infinito di fossati, ruscelli, del fiume e con il fragore del tuffo del Velino nel Nera; l'infinito spazio dei pascoli, il segno di una carbonaia o di una calcinaia, il pianello di una profumata tartufaia o la coltivazione iridata dei campi di lenticchia: questi sono i colori e i rumori, le attese e le sorprese dei sentieri della Valnerina, ritmati dal suono inatteso di una campana fusa centinaia di anni fa che si fa presente al mattino mentre si gusta la colazione a base di prodotti locali.


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