La VUS, la SpA multiservizi dei 22 Comuni della Valle umbra sud, chiude col botto il bilancio 2024 confermando una tendenza di crescita solida per la società presieduta dall’ingegnere spoletino Vincenzo Rossi che gestisce i servizi idrici, ambientali ed energetici. Sono gli stessi dati economici a parlar chiaro: utile netto pari a 5,4 milioni di euro, in netto aumento rispetto ai 3,1 milioni del 2023 (+74,9%); ricavi a 62,5 milioni di euro, mentre il margine operativo lordo (EBITDA) raggiunge i 14,4 milioni, pari al 23% dei ricavi, in crescita rispetto al 20,1% dell’anno precedente (EBITDA 2023: 11,9 milioni su 59,2 milioni di ricavi). Anche sul fronte degli investimenti il 2024 si registra un punto di svolta: 30,6 milioni di euro complessivi (erano 19,2 milioni nel 2023), di cui ben 25,2 milioni nel solo settore idrico.
Un impegno che si traduce in 163 euro per abitante servito, contro i 105 euro del 2023 e ben al di sopra della media nazionale, attestata a 72 euro. Risorse destinate a potenziare la resilienza delle reti, migliorare l’efficienza energetica, ridurre le perdite idriche e sviluppare impianti sempre più sostenibili, grazie anche al supporto di fondi PNRR, risorse europee e al finanziamento “green” sottoscritto con la BEI.
“Chiudiamo un esercizio particolarmente significativo per Valle Umbra Servizi – ha dichiarato il Dg Ranieri – con risultati che premiano una visione strategica orientata all’innovazione, alla sostenibilità e al rafforzamento patrimoniale. La fiducia dimostrata da istituzioni nazionali ed europee, con i 35 milioni di euro della BEI e i 48 milioni del PNRR, conferma il valore dei progetti”.
“Valle Umbra Servizi è oggi un attore strategico dello sviluppo locale – ha sottolineato il Presidente Vincenzo Rossi – capace di coniugare rigore economico e attenzione al benessere delle comunità servite. Il nostro modello si fonda su partecipazione, trasparenza e responsabilità. I risultati ottenuti sono frutto di un gioco di squadra tra tutti gli stakeholders coinvolti”.
Durante l’assemblea è stato inoltre presentato il Bilancio di Sostenibilità 2024, redatto secondo gli standard GRI, che descrive in modo trasparente l’impegno del Gruppo sul fronte ambientale, sociale e di governance. È stato illustrato anche il nuovo Piano di Decarbonizzazione 2030, sviluppato con il supporto tecnico di EY e della Banca Europea per gli Investimenti, che prevede la riduzione del 42% delle emissioni dirette e indirette rispetto al 2023, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e gli standard SBTi. “Il 2024 ha segnato anche un rafforzamento patrimoniale della Società: il patrimonio netto supera i 36,2 milioni di euro, mentre l’indebitamento finanziario netto scende a 12,8 milioni (erano 17,8 milioni nel 2023), anche grazie all’impegno dei soci nel destinare gli utili alla crescita della qualità dei servizi. Con oltre 150 mila cittadini serviti, un organico di circa 470 unità e un modello gestionale fondato su innovazione, efficienza e partecipazione, Valle Umbra Servizi si conferma come una delle multiutility più solide e virtuose del Centro Italia, pronta a raccogliere le sfide della transizione ecologica e digitale al fianco delle comunità locali” conclude la nota del presidente Vincenzo Rossi.
Vus chiude col botto, Spoleto incassa, diserta e non decide
Fin qui le buone notizie, per tutti i Comuni che incasseranno l’inaspettato utile da riversare sui propri territori, che vanno ad aggiungersi al risultato positivo conseguito dalla controllata Vus Com, la società presieduta da un’altra spoletina, l’imprenditrice Valentina Sabatini, che ha chiuso il 2024 con un +1,008 milione di euro di utile netto.
Non sono però poche le notizie negative che rovinano, quanto meno non danno lustro, al momento positivo della SpA che, vale non dimenticarlo, è a totale controllo pubblico (cosa questa che da forse fastidio a chi vorrebbe l’ingresso dei privati che, altrove, non registrano analoghe gestioni oculate, con buona pace dei cittadini costretti a tariffe e bollette più care di almeno il 20% rispetto a quelle applicate sul territorio della valle sud dell’Umbria).
Così la prima notizia è che l’assemblea è stata disertata dai comuni, per la maggior parte a trazione centrosinistra a cominciare da Spoleto, secondo azionista con il 28% (per la cronaca solo di utile incasserà ca. 1,8 milioni di euro), in buona compagnia con Bevagna, Campello, Cascia, Cerreto di Spoleto, Monteleone di Spoleto, Norcia, Preci, Sellano, Spello e Vallo di Nera. Era presente il sindaco di Montefalco, Alfredo Gentili, che, pur uscendo dalla sala ad ogni votazione, ha almeno avuto la gentilezza di ascoltare le relazioni sul bilancio.
Resta incomprensibile la scelta del secondo azionista che ha disertato l’appuntamento (non solo il sindaco ma anche l’assessora delegata Agnese Protasi M5S) così come non ha a oggi trovato una quadra per andare incontro alle modifiche statutarie che, sulla base della maggioranza degli azionisti, avrebbero voluto un terzo mandato per il presidente Rossi, per consentire almeno la fine dei lavori ottenuti dal Pnrr. Un prolungamento del mandato a tempo, atteso che il n. 1 del board non è interessato a proseguire il mandato oltre il dicembre 2026. Ma che con la sua presenza – la sua gestione registra i migliori bilanci di sempre – assicurerebbe un tranquillo e sostenibile prosieguo del mandato.
Misteri della politica festivaliera con il primo cittadino che si ritrova attaccato dal Pd sul centro storico, dal M5S su alcune varianti al Prg, e probabilmente prossimo ad essere abbandonato anche dai vertici regionali (non si spiegherebbe altrimenti la sua assenza alle riunioni che i comitati pro Ospedale hanno ottenuto dalla presidente Proietti, pur avendo qui mandato quale delegata ‘assessora Renzi). Fonti del palazzo assicurano che Sisti starebbe pensando ad accelerare la decisione, anche se i tempi tecnici non ci sono più.
Con il primo cittadino di Foligno, Stefano Zuccarini, che i bene informati dicono infuriato per le mancanze di Spoleto (alla faccia di voler condividere la prossima candidatura di Capitale Italiana dell’arte contemporanea 2027). Proprio per questo Zuccarini, che vorrebbe riconfermare il Cda ma non farsi prendere per il naso dai vicini di confine, ha fatto approvare la prorogatio per Rossi & Co. Al 30 luglio prssimo. Restano quindi 25 giorni, troppo pochi per trovare una quadra. Così, probabilmente per mere scelte ideologiche, si arriverà ad ud un nuovo board. Impossibile capire quali nomi potrebbe proporre Foligno, Spoleto, per salvarsi in corner, potrebbe puntare su un “salto” della Sabatini, da n. 1 della controllata a presidente della controllante.
Intanto gli azionisti, che altro non sono che i cittadini dell’area vasta, restano a guardare.