Timori sull'appropriatezza della presenza di personale volontario ed hostess per il pre-triage del pronto soccorso di Terni
Sono dei volontari ad occuparsi del pre-triage al pronto soccorso dell’ospedale di Terni. La decisione presa dalla direzione dell’azienda sanitaria Santa Maria è operativa da ieri (13 dicembre) ed a renderla nota è la Fp Cgil, che esprime “forte preoccupazione” in merito.
“Con tale nota (protocollo 79006 del 9 dicembre 2021), – spiega il sindacato – il servizio di pre-triage del Pronto Soccorso dell’Azienda Santa Maria, anziché essere espletato (come è stato garantito fino al giorno 12 dicembre) da operatori sanitari con competenze specifiche di triage, viene affidato a volontari della Croce Rossa nelle ore diurne e ad hostess e steward nelle ore notturne”.
“Secondo le linee ministeriali di indirizzo – evidenzia la Fp Cgil di Terni – per fronteggiare l’emergenza Covid, ancora purtroppo in atto, i Pronto Soccorso, con particolare riferimento ai DEA di II e I livello, sono stati riorganizzati e ristrutturati con l’obiettivo primario di separare i percorsi e creare aree di permanenza dei pazienti che garantiscano i criteri di separazione e sicurezza. Con la pandemia sono state definite linee guida di accesso al Pronto Soccorso in tutte le regioni, con l’obiettivo di garantire maggior sicurezza sia per i pazienti che transitano per i Pronto Soccorso sia per gli operatori che vi lavorano e, soprattutto, maggiori garanzie che non si formino focolai Covid all’interno degli ospedali. Momento fondamentale del percorso, per individuare un possibile positivo al suo ingresso in Pronto Soccorso, è un dettagliato pre-triage che, sulla base di una raccolta di elementi epidemiologici e clinici, stabilisce se il soggetto abbia una bassa o alta probabilità di malattia”.
“La pandemia ha generato e tutt’ora genera, con la quarta ondata, una forte pressione sulle strutture di emergenza – continua la Fp Cgil – fatto che ha reso sempre più cogente l’attuazione di una corretta valutazione del rischio per ogni paziente che accede al Pronto Soccorso, per cercare di evitare proprio che il virus possa diffondersi in ambiente ospedaliero. Ci domandiamo quindi, con l’intento di sensibilizzare anche la cittadinanza e le associazioni, perché la direzione del S. Maria abbia deciso in questo specifico contesto il depotenziamento del basilare servizio di pre-triage attraverso una notevole riduzione del personale sanitario triaggista, sostituito da volontari, hostess e steward”.
Tutto ciò, secondo la Fp Cgil, incide sia sull’offerta di competenze fornite agli utenti che ne usufruiscono, sia in termini di sicurezza per gli operatori che vi lavorano e conseguentemente per i degenti ricoverati. “Facciamo poi presente che il servizio di pre-triage esterno all’accesso del Pronto Soccorso non solo garantiva l’individuazione tra percorso Covid o non Covid degli utenti – conclude il sindacato – ma indirizzava, secondo i protocolli, gli utenti al Pronto Soccorso ginecologico, osterico e oculistico, effettuava il fast-track otorino, organizza consulenze di Pronto Soccorso differite, identificava la priorità per tutti quei pazienti a rischio di patologie tempo-dipendenti; gestiva la comunicazione con i familiari. Domandiamo: possono volontari, hostess e steward essere responsabili di tutto ciò?”.