Vittorio Sgarbi ha ricevuto oggi l’investitura ufficiale del sindaco di Amelia, Laura Pernazza, come commissario alle belle arti e ai musei della città, nell’ambito di una conferenza stampa che si è tenuta al teatro sociale.
“Serviva una persona che potesse rilanciare culturalmente e artisticamente il nostro territorio – ha sottolineato Laura Pernazza, sindaco di Amelia – e Vittorio Sgarbi è sicuramente la persona più adatta per questo ruolo. È un momento molto importante per Amelia perché Sgarbi traccia il segno di discontinuità col passato e rappresenta in concreto la volontà di Amelia di puntare sui beni culturali per uscire dal l’anonimato e farsi notare a livello nazionale. Ringraziamo Sgarbi per la sua disponibilità e siamo certi che potrà darci quel supporto decisivo a raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti”.
L’incarico di Vittorio Sgarbi sarà quello di sovrintendere alle iniziative culturali che sono state raccolte nelle linee programmatiche illustrate dall’assessore alla cultura, Federica Proietti, e raccolte in 3 punti fondamentali:
1. Collaborazione con la Sovrintendenza per progetti, studi e ricerche rivolti alla Via Amerina. Stringere legami con le comunità dell’alto Lazio con una collaborazione sempre più stretta con l’università della Tuscia.
2. valorizzazione del museo e del territorio, attraverso l’allestimento di itinerari archeologici dedicati e installazioni multimediali. La promozione di un grande convegno internazionale per il bimillenario della morte del Germanico (19 d.C.).
3. accedere all’Art Bonus, il bando del Governo dedicato alla promozione degli eventi culturali.
Ma l’attesa del teatro, esaurito in ogni ordine di posto, era tutta per Vittorio Sgarbi che ha regalato agli amerini delle proposte sicuramente avranno grande impatto per la città.
Prima tra tutte, l’esposizione in anteprima mondiale di un quadro ‘segreto’ di Rubens che verrà esposto con la formula ‘dell’opera solitaria’, esperimento che per la prima volta ha avuto luogo, 20 anni fa, al Quirinale di Roma con l’opera “La dama con l’ermellino” di Leonardo. Quella di Rubens è la raffigurazione di una donna paffuta e rubiconda che Sgarbi ha individuato come l’allegoria della fede cristiana.
Sempre su Rubens, Sgarbi ha in mente ha proposto: “un itinerario ideale rubensiano (sul filone della strada caravaggesca e degli anni italiani di Rubens) tra Roma-Amelia-Fermo, dove Amelia possa costituire l’epicentro delle opere visitabili”.
Attraverso l’artista Maria Grazia Cucco (nata ad Amelia e paragonata da Sgarbi a Ligabue e Metelli per la forza e vitalità delle sue opere), una delle artiste contemporanee più amate dal professore e da Mogol, e il recupero di un artista come Pier Matteo D’Amelia, l’idea di Sgarbi è quello di legare presente e passato della vita culturale e artistica della città.
Pier Matteo D’Amelia è un artista scoperto da poco più di 30 anni e, come affermato da Sgarbi, “già di parlava dei dipinto di un artista chiamato maestro per la grandiosità delle sue rappresentazione, ma soltanto recentemente si è arrivati ad associare quel maestro col nome di Pier Matteo D’Amelia. È stato già fatto un allestimento a Terni della mostra, al Caos, proprio come la mente di chi l’ha ideata. L’idea di una mostra sull’artista è stata mia, ma il comitato organizzatore per non avere la mia ombra, mi ha fatto fuori e l’esposizione ha fatto non più di 7mila visitatori. Gli ci sta bene. Ma che c’entra Terni con Pier Matteo D’Amelia? Per la prima volta restituirò il maestro alla sua città”.
Oltre a una mostra di Pier Matteo D’Amelia, verrà allestita anche un’esposizione dello scultore Agostino Di Duccio, verranno valorizzate le tante testimonianze di arte romana presenti ad Amelia, attraverso la manutenzione e la riapertura di palazzi ed edifici storici.