La Corte di Appello di Perugia – Sezione Penale, con sentenza del 7 ottobre 2013, ha riconosciuto il diritto ad una equa riparazione per la ingiusta detenzione, in relazione allo stato di detenzione e di arresti domiciliari subiti da Fabrizio Reali Roscini tra il 23 ottobre ed il 12 novembre 2007. Lo rendono noto i legali dalla famiglia Reali Roscini, gli avvocati Carmelo Parente e Giovanni De Iaco.
Fabrizio Reali era stato ingiustamente coinvolto nella operazione denominata dagli inquirenti “Brushwood”, con ordinanze che avevano condotto in carcere anche altri ragazzi spoletini (poi tutti assolti dal reato di associazione sovversiva).
In particolare Fabrizio era stato scagionato già prima del processo, con richiesta di archiviazione nei suoi confronti. Reali è poi deceduto per malattia il 23.6.2010.
Con la recente sentenza, la Corte di Appello di Perugia riconosce a distanza di anni l'errore nei confronti di Fabrizio Reali Roscini, liquidando ai congiunti un indennizzo di 6.800 euro, “Una somma– chiariscono gli avvocati Parente e De Iaco- che (anche se ritenuta dalla sentenza superiore ai parametri stabiliti dalla Cassazione) è chiaramente inidonea a risarcire la sofferenza morale e psicologica ed i danni provocati dalla ingiustizia subita.”
Come recita la medesima sentenza “fin dal momento dell'esecuzione delle misure restrittive fu dato ampio risalto della vicenda sugli organi di informazione, non solo nazionali”.
“Per tale motivo– concludono i legali- anche per la memoria di Fabrizio, si ritiene doveroso dare comunicazione del fatto che è stata almeno sancita la sua piena innocenza e riconosciuta come ingiusta la detenzione subita.”