Viaggio all'interno delle librerie umbre a poco più da una settimana dalla loro riapertura - Tuttoggi.info

Viaggio all’interno delle librerie umbre a poco più da una settimana dalla loro riapertura

Simone Pompili

Viaggio all’interno delle librerie umbre a poco più da una settimana dalla loro riapertura

I librai raccontano le prime impressioni sulla decisione del Governo, e su come i vecchi e nuovi lettori hanno indirizzato le proprie scelte di acquisto.
Mar, 28/04/2020 - 08:00

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“Una città senza libreria è un luogo senza cuore”, così Gabrielle Zevin, scrittrice e sceneggiatrice statunitense, ama descrivere la sua passione per i libri e l’importanza che ricoprono all’interno di una comunità.

Cosa invece abbia spinto il Governo (giustamente, per il modesto parere di chi sta scrivendo) a far ripartire il comparto dell’editoria non è dato saperlo.

Nei primi giorni, nella più classica delle querelle all’italiana, abbiamo assistito alle solite polemiche che contrapponevano guelfi e ghibellini sulla necessità di equiparare o meno il libro a un bene essenziale.

Per non salire sul ring della controversia e dare invece una chiave di lettura (è proprio il caso di dirlo) seria e propositiva della situazione, abbiamo chiesto a tre librai umbri di intervenire e fornire la propria opinione in merito a questa opportunità per il settore.

Prima tappa del nostro viaggio itinerante l’abbiamo fatta a Spoleto, presso la libreria Ubik situata in corso Garibaldi; ad accoglierci Roberto D’orsi, con il quale abbiamo scambiato quattro chiacchiere approfittando della sua squisita gentilezza e disponibilità.

Come ha accolto la decisione del Governo di riaprire le librerie: forse si inizia a percepire l’importanza dei libri come un qualcosa di essenziale?

“Ovviamente per noi è stata una notizia molto attesa, non tanto per
l’aspetto economico, perché ancora non c’è stato un grande afflusso di gente, ma soprattutto per una questione morale ed etica.

Infatti si riconosce l’importanza del nostro lavoro, e soprattutto, c’è la volontà di metterci in condizioni di combattere con gli eccessivi ribassi dei giganti del web, anche grazie alla legge sul libro appena entrata in vigore, che tra le sue norme prevede un limite agli sconti praticati sul prezzo di copertina dei libri.”

A proposito di web, come è riuscito a gestire la fase di lockdown con le ordinazioni online?

“Le vendite online, durante i primi giorni di chiusura totale, mi hanno permesso di mantenere un filo diretto con i miei clienti; mi sono fatto carico interamente di tutte le spese di trasporto e questo mi ha permesso di non stare fermo con l’attività.”

Molto interessante poi, l’incontro avuto con Riccardo Mariucci, titolare della Libreria Grande di Ponte San Giovanni; uno spazio indipendente, di cultura, ormai affermata realtà del territorio umbro.

Le fasce di età che più hanno apprezzato questa riapertura?

“Guardi, le posso dire che le mamme sono state le più attive in questi primi giorni. La cosa che mi ha molto incuriosito, e che ho apprezzato, è stata la motivazione di molte di loro che mi spiegavano di come fosse importante sostituire tablet e telefonini con dei buoni libri per i propri figli.”

Come ben saprà c’è stata una forte polemica legata alla tempestiva promozione del libro del famoso virologo Burioni che ha coinciso con la riapertura delle librerie

“Le rispondo dicendole che tra i nostri scaffali non ho visto un grande incremento delle vendite relative ai testi che riguardassero il Covid-19 e affini. Penso che le persone abbiano deciso di evadere, almeno con la testa in questo periodo, prediligendo tutte le altre letture.”

Ultima tappa del nostro viaggio itinerante è stata alla Libreria Mondadori di Santa Maria degli Angeli. Qui ci siamo intrattenuti con i responsabili dello store Laura Calzimbelli e Paolo Alunni, i quali ci hanno accolti all’interno di un posto carico di fascino e amore per la lettura.

Quali sono le tipologie di libri che avete subito venduto a poco più di una settimana della riapertura – considerando anche la triste perdita dello scrittore Luis Sepùlveda?

“I libri più venduti sono stati i romanzi e i gialli per un pubblico di adulti, mentre per i bambini libri da prime letture; per i ragazzi invece la fa sempre da padrone il mondo dei classici.

Un occhio particolare al discorso Sepùlveda; lo abbiamo conosciuto personalmente avendolo portato al Teatro Lyrick di Santa Maria degli Angeli. Era per un evento organizzato nel maggio del 2019 in collaborazione col Comune di Assisi con la partecipazione delle scuole del comprensorio di Assisi, Bastia Umbra e Cannara.

Pertanto la sua dolorosa morte ci ha toccati molto da vicino e, appena arrivata la notizia della sua morte, sulla nostra pagina Facebook le maestre di quelle classi hanno voluto ricordarlo consigliando ai propri alunni due meravigliosi libri dell’artista: «Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare» e soprattutto «Tutte le favole».”

Tre titoli che vi sentite di consigliare, e che, in qualche modo, descrivono il particolare periodo di difficoltà che stiamo vivendo.

“«Cambiare l’acqua ai fiori» di Valerie Perrin, vincitore nel 2018 del Prix Maison de la Presse, presieduto da Michel Bussi, con la seguente motivazione: «Un romanzo sensibile, un libro che vi porta dalle lacrime alle risate con personaggi divertenti e commoventi.»

Sicuramente, poi, tutti i libri della Ferrante, con in testa «L’amica geniale» dove l’autrice ci racconta la storia di due bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana; la narrazione prosegue descrivendo gli effetti dei cambiamenti che investono Napoli, l’Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame.

Infine ci sentiamo di consigliare «Esprimi un desiderio» di Sabrina Grementieri; il libro racconta di Francesca, quarant’anni, un (quasi) ex marito arrogante e meschino, due figli che stanno lasciando il nido e una madre anaffettiva. La sua è un’esistenza in gabbia, in cui il vuoto è ormai diventato una presenza dolorosa e costante.

Quando si guarda allo specchio prova un senso di smarrimento da togliere il fiato, ma è proprio nel momento in cui la vita sembra averle già svelato tutto che il vento inizia a cambiare.

Francesca farà i conti con i sensi di colpa, con ciò che gli altri si aspettano da lei e con ciò che lei desidera veramente. E imparerà che prima di prendersi cura degli altri, deve imparare a prendersi cura di se stessa.”

In conclusione possiamo solo dire che mai come in questo caso una piccola rinascita sia partita dal settore giusto. Da quei testi appoggiati sugli scaffali, sono disponibili centinaia di storie che attendono solo di essere sfogliate, lette e perché no… raccontate; per trovare spunti, riflessioni e imparare che nei momenti più brutti, come la storia ci insegna, alla fine, si è sempre ripartiti dalla cultura.

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