Il chiarimento del Viminale che spiega come siano possibili anche le uscite dei bambini, accompagnati solo da un genitore e comunque nelle vicinanze di casa, non piace a tutti i sindaci umbri. E così, se c’è chi – come il Comune di Perugia e quello di Marsciano – ha riportato la normativa para para e senza ulteriori commenti, c’è anche chi, su Facebook, letteralmente sbotta. Senza dimenticare che, tra decreti, circolari e chiarimenti, ancora non si capisce se lo jogging nei dintorni di casa sia consentito.
In estrema sintesi, nel tardo pomeriggio di ieri una circolare del Viminale ha spiegato che i bambini possono fare una passeggiata con uno dei genitori nei pressi della propria abitazione perché si tratta di un’attività motoria e non di uno sport all’aperto.
È permesso anche accompagnare persone anziane o che hanno necessità di essere accompagnate sempre nei pressi dell’abitazione, resta però il divieto per tutti gli spostamenti non giustificati. Tra questi apparentemente compreso fare jogging, che nella circolare viene citata come attività proibita. “L’attività motoria è generalmente consentita e la passeggiata non va intesa come equivalente all’attività sportiva (jogging)”, dice infatti la circolare, successivamente corretta con un take Ansa secondo cui “Tra le attività motorie ammesse resta quella di fare jogging. Lo afferma il Viminale precisando la circolare firmata da Matteo Piantedosi, capo di Gabinetto del ministro dell’Interno ed inviata oggi a tutti i prefetti per fornire «chiarimenti» sul divieto di assembramenti e spostamenti“.
Ma, al netto delle corsette che ancora non si capisce se siano vietate o meno, una tale apertura sulle uscite dei bambini non piace a molti presidenti di Regione e sindaci, inclusi quelli dell’Umbria.
Uno dei casi è quello di Paola Lungarotti: “Ricevo tantissime segnalazioni su gente oramai ‘sdoganata’ dalle ultime interpretazioni ministeriali che hanno alimentato confusione invece che rafforzare chiarezza e determinazione su quanto fatto fino ad ora. Mandiamoli a spasso, se è questo l’intento più importante“, lo stizzito status che si legge nella pagina istituzionale della prima cittadina bastiola. Uno dei tanti sindaci che, al fianco delle comunicazioni su eventuali casi di positività, non manca di raccomandare che non bisogna uscire – applicando anche le sanzioni previste, come successo qualche giorno fa.
“E le nostre aziende, il nostro lavoro, il nostro sostentamento economico che è garanzia della dignità della Persona?“, si chiede Lungarotti sempre a proposito delle uscite dei bambini (e anche dello jogging, sempre a due passi da casa). “Ci accontentano con quattro soldini. Il tutto lo potrei riassumere in: da Bugs Bunny e Mary Poppins correndo dietro agli aquiloni. E i Sindaci … a prendere gli schiaffi da tutte le parti“.
Massimiliano Presciutti, sindaco di Gualdo Tadino che per le sue invettive è finito sul New York Times e rilanciato persino da Naomi Campbell, ha scelto invece un approccio più soft. Oltre a ricordare che la normativa prevede uscite solo per motivi specifici (lavoro, salute, bisogni primari indifferibili), ricorda che “Restare a casa oltre che un consiglio diventa una necessità per tutti. E così in tempo di emergenza il sindaco lancia una pregevole iniziativa: inviare le proprio foto delle attività che si stanno svolgendo a casa taggandole nei social network (Facebook e Instagram) del Comune di Gualdo Tadino con l’hashtag #iorestoacasa“.
Nello specifico, si chiede di mostrare “quello che state facendo in casa, in cucina, nei giardini, con i bambini e dove volete voi! Inviateci i vostri scatti, che saranno pubblicati nei prossimi giorni. Scatenate la vostra fantasia – conclude il sindaco – ricordando di restare a casa!“.
Una linea simile a quella seguita dal sindaco di Cannara, Fabrizio Gareggia, che oltre a un paio di video quotidiani per fare il punto della situazione, in uno dei gruppi cittadini tiene su il morale della popolazione organizzando contest, dal quadro preferito al lavoro che si sarebbe voluto fare, passando per i termini poco usati e il loro significato. Ogni giorno il sindaco lancia una domanda, aspettando poi le risposte dei suoi concittadini.