Una difesa punto per punto. Giovanni Paciullo, rettore dell’Università per stranieri di Perugia, ha indetto una conferenza stampa per rispondere alle critiche degli ultimi giorni riguardo la “delocalizzazione” di almeno cinquecento studenti verso altre sedi universitarie, fuori Perugia.
La polemica, culminata in una petizione firmata da più di 300 persone, è nata dalla pubblicazione del bando “Marco Polo – Turandot” che permette agli studenti cinesi della Stranieri di frequentare i corsi di lingua, organizzati dall’ateneo e propedeutici all’iscrizione presso un’università italiana, in altre sedi: Roma, Assisi, Firenze, Torino o Milano.
“L’università per stranieri è di Perugia, è la sua sede.” Ha dichiarato il Rettore: “Non esisterebbe l’università per Stranieri senza Perugia. Così come Perugia non avrebbe profilo internazionale senza l’Università per stranieri. Il nostro obiettivo è quello di rimanere uno strategico punto di riferimento, dislocando, la nostra presenza in giro per l’Italia. Come fa l’Universita per Stranieri di Siena già da anni. Molte università italiane che ricevevano gli studenti cinesi dopo il nostro corso propedeutico alla lingua italiana, ora hanno deciso di organizzarselo autonomamente.
Il bando nasce anche per venire incontro agli studenti che trovano più conveniente seguire il corso di lingua nell’Università direttamente nell’ateneo dove andranno a studiare altri indirizzi di laurea. I corsi saranno almeno supervisionati dalla Stranieri che rimarrà così un punto di riferimento.”
Diminuzione degli iscritti – Paciullo è un fiume in piena e risponde alle altre critiche riguardo la diminuzione degli iscritti. “Abbiamo 3850 iscritti rispetto ai 4813 del 2008. Negli ultimi anni c’è stato un calo generale in tutte le facoltà del centro Italia e la Stranieri ha retto bene il colpo. Ma non ci hanno aiutato i continui episodi di violenza in centro. Pochi mesi fa ho ricevuto una lettera da un gruppo di studenti che ci ha comunicato la scelta di studiare a Milano invece che a Perugia, a causa della sparatoria in piazza Danti. Non dissi nulla perché era periodo elettorale e non volevo influenzare il dibattito, ma c’è la lettera“.
Oltre alla diminuzione degli iscritti, molte polemiche ha suscitato il blocco della graduatoria di assunzione di nuovi docenti a tempo determinato. Paciullo ha dichiarato: “Di solito durante l’estate abbiamo assunto a tempo determinato dei docenti madrelingua CEL, per far fronte all’aumento di studenti. Ma ora abbiamo bloccato la graduatoria di assunzione dei CEL a tempo determinato perché ci sono sempre meno studenti. Dobbiamo razionalizzare i costi.
A causa di un accordo sindacale che ci obbliga a far lavorare per almeno 250 ore il CEL che assumiamo, si è creata la situazione paradossale. Succede di chiamare un docente per un buco di 15 giorni e di doverlo pagare quattro mesi a braccia conserte. La Stranieri ha perso più di 800mila euro per questo paradosso. Non possiamo più permettercelo. Prima di chiamare collaboratori esterni, sfrutteremo al massimo i docenti che abbiamo già a disposizione, compatibilmente con la loro materia.”
Università per stranieri e altre sedi – “Perché non abbiamo più creato la Fondazione dell’Università per stranieri a New York? Pensavamo fosse uno strumento che aumentasse il flusso di studenti, ma non è successo. Abbiamo preferito non rischiare di mantenere un’iniziativa che mangiasse importanti risorse economiche. visto che così non era e rischiavamo di maniere iniziativa che mangiasse risorse“. Il rettore ha confermato lo spostamento a Roma di alcune iniziative dell’Universita per Stranieri a Roma. “Siamo un ateneo nazionale e internazionale e avere un riferimento fisico a Roma, gratuito perché in comodato d’uso ci consente di relazionarci più facilmente con le ambasciate. C’è anche l’opportunità di stringere un accordo con delle università pontificie, che accolgono più di ventumila studenti”.
Appello alle istituzioni – Marco Impagliazzo, presidente del cda della Stranieri ha lanciato infine un appello alle istituzioni: “deve migliorare il contesto generale. Il comune deve creare le condizioni per una serena e stabile tranquillità pubblica, e la Regione dovrebbe sostenerci maggiormente con i fondi europei. Non possiamo andare avanti con una politica di soli tagli. Noi non rubiamo studenti all’Universita di Perugia , noi siamo la Stranieri e chiedo rispetto perché facciamo conoscere la nostra città nel mondo. Ed è cruciale riuscire a farlo soprattuto dopo la sconfitta della candidatura a capitale europea della cultura“.
Ha collaborato Andrea Fioravanti