Al mese, lordi, sono circa 11.400 euro. Totale che si raggiunge sommando all’indennità di carica di 6.600 euro ed ai 1.500 euro dell’indennità di funzione (voci fisse), le spese per l’esercizio di mandato, anche queste praticamente fisse, perché oscillano tra 3.158 a 3.325 euro.
A pubblicare lo “stipendio” tipo di un consigliere comunale (in realtà li pubblica tutti, con cifre mensili che variano da 10.925 a 12,450 euro) è un candidato alle regionali, Tommaso Bori. Che annuncia: “La prima legge che depositerò una volta eletto consigliere è il drastico taglio degli stipendi in Consiglio regionale”. Cifra che, propone, dovrà essere parificata a quella di un sindaco di un Comune con tanti abitanti quanti i residenti in Umbria, “senza stratagemmi o aggiunte“. Cioè, circa la metà della cifra attuale.
Ed anche in caso di bocciatura della proposta di legge, Bori annuncia che donerà la parte eccedente alle associazioni ritenute meritorie, a rotazione.
Una mossa, quella del giovane candidato dem, che sta suscitando diversi apprezzamenti sui social. Ma che pare abbia fatto irritare anche qualche passato inquilino di Palazzo Cesaroni, compreso chi spera di rientrarci dopo il 27 ottobre.
Facciamo due conti
Ma c’è anche chi ritiene, guardando ai commenti social, che si tratti di una sforbiciata tutto sommato modesta e che si possa fare di più. Ad esempio, equiparando il compenso dei consiglieri regionali a quello del sindaco del capoluogo, Perugia. Che è di 5.466,18 euro lordi.
Il decreto 119/2000 fissa infatti il compenso massimo dei primi cittadini in base agli abitanti della città che governano. Si va dai 1.290 euro lordi mensili per i Comuni fino a mille abitanti ai 7.800 euro lordo per le metropoli sopra i 50mila abitanti. Cifre a cui si aggiungono i rimborsi, che hanno portato, ad esempio, il compenso della prima cittadina di Roma Virginia Raggi a 9.762 euro lordi.
In base alla proposta di Bori, un membro dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, regione che conta circa 889mila abitanti, dovrebbe guadagnare quanto la sindaca di Torino Chiara Appendino, che governa una città con circa 870mila abitanti. Siamo quindi sopra i 500mila abitanti. E che, con i rimborsi, nel 2017 ha percepito un compenso lordo di 9.123 euro al mese.
A conti fatti, dunque, guardando la differenza dei compensi lordi, la riforma farebbe risparmiare al bilancio di Palazzo Cesaroni circa 2.300 euro al mese per ciascuno dei 20 consiglieri regionali.