Questo pomeriggio (mercoledì 28 novembre) alle 18.30, nei locali di Umbrò in via S. Ercolano a Perugia, si terrà il secondo incontro della stagione classe 2018-2019 del progetto ‘Umbrò Cultura’, giunto al suo secondo anno consecutivo.
Anche questo secondo incontro di Umbrò Cultura avrà per oggetto (ancora) il Sessantotto, esaminato, però, stavolta, da un punto di vista storico-artistico. L’accento sarà posto sulle implicazioni sociali dei linguaggi artistici d’avanguardia durante le contestazioni sessantottine. A parlarne sarà Andrea Baffoni, dottore di ricerca presso l’Università degli Studi di Perugia, direttore della rivista «Contemporart» ed esperto di futurismo e di avanguardie del secondo Novecento.
La rivoluzione sociale del Sessantotto ha coinciso con la diffusione di linguaggi artistici d’avanguardia che mettono in luce la valenza sociale dell’opera, a scapito del suo valore commerciale. Land Art, Minimal Art e Arte povera rappresentano la risposta al proliferare dei linguaggi Pop, in contrapposizione con quelle culture e in contrasto al radicamento delle culture di massa. Non è un caso, allora, che l’anno delle contestazioni sociali e dei moti studenteschi si apra, fra le altre opere, con l’esposizione di Xerox Book del critico-artista-gallerista Seth Siegelaub, alla quale ha partecipato una quindicina di artisti, mettendo in essere l’idea di editare opere collettive sotto forma di volumi realizzati con xerocopie. Lungo questi binari, fra le altre correnti, si è snodato il concettualismo, con opere d’avanguardia che fanno leva sulla sparizione di oggetti da contemplare, esibendo, più che opere, delle tracce. Una non troppo velata contestazione. Artistica.
Il progetto ‘Umbrò Cultura’, in sinergia con l’Università degli Studi di Perugia e con l’Accademia di Belle Arti di Perugia, propone attività didattiche, presentazioni di libri, esposizioni e laboratori che valorizzano la ricerca culturale e che consistono in seminari legati a temi cruciali del contemporaneo. L’obiettivo principale degli incontri, discussi a livello collegiale da un comitato scientifico – composto, fra gli altri, da Maria Borio, Barbara Carnevali, Chiara Fenoglio, Stefano Giovannuzzi, Umberto Fiori, Gian Mario Villalta – è quello di creare uno spazio che offra una sinergia fra la diffusione culturale, la ricerca, la didattica e i media.
L’anno 2018-2019 si è aperto al pubblico nel segno del Sessantotto, con Francesco Pecoraro – finalista allo Strega nel 2014 – che ha dialogato con Lorenzo Marchese e Raffaello Palumbo Mosca sulla letteratura dell’anno delle contestazioni sociali e politiche e dei movimenti di lotta sorti nell’ambito studentesco delle Università e delle scuole e poi allargatisi a macchia d’olio all’intera ‘cosa culturale’, dal giornalismo al cinema alla questione sindacale ed operaia.