La relazione dell'AUR sullostato economico sociale della regione | Campi: intervenire su collegamento fra territori, sistemi urbani integrati, decrescita demografica
Vede positivo l’Aur (l’Agenzia Umbria Ricerche) del commissario Alessandro Campi, che ha titolato la propria relazione economico sociale 2021 “L’Umbria che riparte”.
Ciò, hanno spiegato lo stesso Campi e gli analisti Mauro Casavecchia ed Elisabetta Tondini, in virtù di dati che consegnano una regione che ha reagito meglio di quanto fatto mediamente nel resto d’Italia di fronte alla crisi innescata dalla pandemia.
Perché “l’Umbria riparte”
“L’Umbria riparte – ha affermato Campi, entrando nel merito della Relazione 2021 – ed è un titolo non enfatico, né ottimista, ma fotografia derivante dalle elaborazioni dei dati di diverse fonti, dall’Istat a Svimez ad altri centri di ricerca, che mostrano una significativa ripresa economica dell’Umbria e come si siano poste le basi per proseguire positivamente nel 2022. L’Umbria riparte, pur – ha sottolineato – in un clima di grandissima incertezza legato ai mercati mondiali e all’aumento dei prezzi delle materie prime. I numeri lasciano ben sperare, ad esempio quello del Prodotto interno lordo, stimato a livello nazionale in crescita attorno al 6,2-6,3 per cento e con un dato umbro che si attesta fra il 5,7 e il 6,1 per cento”.
Per una ripresa duratura
Il commissario straordinario Campi ha richiamato l’attenzione su alcuni elementi che devono essere affrontati per rendere duratura la ripresa: “Ci aspetta una stagione di grandi investimenti pubblici, che spingeranno in particolare su innovazione e digitalizzazione. L’Umbria è chiamata a intervenire su tre condizioni: il collegamento fra territori, la dimensione urbana per favorire sistemi urbani integrati, il fenomeno della decrescita demografica”.
Tesei: abbiamo reagito meglio della media nazionale
“Il quadro che emerge dalla Relazione economico sociale elaborata dall’Agenzia Umbria Ricerche – il commento della governatrice Donatella Tesei – evidenzia come l’Umbria abbia reagito meglio della media nazionale, vedendo consolidarsi nel corso del 2021 le condizioni per la ripartenza. Dopo anni di difficoltà, e in un contesto caratterizzato negativamente dalle ripercussioni dell’emergenza sanitaria, si concretizzano i primi importanti risultati delle misure attuate da questa Giunta regionale. Continueremo, con ancora più determinazione, sulla strada intrapresa, che sta producendo i suoi effetti in termini di crescita e sviluppo della nostra regione”. e i due ricercatori che hanno curato la relazione, .
“Dobbiamo proseguire nel trend di ripresa – ha rilevato la presidente Tesei – per renderla strutturale e per invertire anche la tendenza che vede un inverno demografico della nostra regione, rendendola attrattiva per i nostri giovani affinché in Umbria possano formarsi, lavorare e viverci. Altre sfide strategiche sono quelle della sanità territoriale e digitale, della mobilità, del turismo, dell’innovazione. Muoveremo in questa direzione la leva del Pnrr, forti delle risorse per circa 1 miliardo e mezzo di euro che la Regione è riuscita ad aggiudicarsi e che utilizzeremo per gli investimenti strategici del nostro progetto, frutto di una attenta e puntuale concertazione. Altra leva fondamentale sarà quella della programmazione comunitaria, in cui sarà massimo il nostro impegno affinché ogni risorsa sia efficacemente spesa per contribuire al bene dell’Umbria e degli umbri”.
“In questi mesi – ha detto il commissario straordinario dell’Aur, Campi – sono state poste le basi per la ridefinizione strategica dell’Agenzia, per farla divenire un centro di ricerca regionale, mettendo a disposizione statistiche e ricerche di utilità pubblica, base progettuale e conoscitiva su cui operare al meglio”.