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Ultimo consiglio provinciale a Perugia / Guasticchi: “La fine di una storia lunga 153 anni”

Redazione

Ultimo consiglio provinciale a Perugia / Guasticchi: “La fine di una storia lunga 153 anni”

Il Presidente rimarrà al suo posto, fino al 31 dicembre, insieme alla Giunta a titolo “non oneroso”. Ultimo atto invece per il consiglio eletto dai cittadini
Mar, 10/06/2014 - 17:17

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“Al momento di insediarci pensavamo che dopo cinque anni avremmo chiuso la legislatura e non la Provincia. Finisce infatti una storia che ha visto la nostra Provincia punto di riferimento solido e importante”.Marco Vinicio Guasticchi, dopo 153 anni di storia della Provincia di Perugia, sarà ricordato negli annali come l’ultimo Presidente eletto dai cittadini di questo ente che subirà una profonda trasformazione dal punto di vista dell’assetto istituzionale.

Questa mattina davanti ad un folto numero di giornalisti, Guasticchi, affiancato dal vicepresidente Aviano Rossi e dagli assessori Carlo Antonini, Luciano Della Vecchia, Domenico De Marinis, Piero Mignini, Roberto Bertini e Domenico Caprini, (assente l’assessore Donatella Porzi per sopraggiunti, inderogabili impegni)  Direttore Generale Stefano Mazzoni e dal Capo di Gabinetto Luciano Moretti, ha chiarito che rimarrà al suo posto, fino al 31 dicembre, insieme alla Giunta a titolo “non oneroso”, mentre il Consiglio provinciale fissato nel pomeriggio sarà l’ultimo composto da rappresentanti dei territori eletti dai cittadini.

“Provo amarezza – ha aggiunto Guasticchi – ma anche l’orgoglio di essere protagonista di un passaggio istituzionale importante. Quella che archiviamo è stata una legislatura difficile. Dal 2011 a oggi sono stati tagliati conferimenti per complessivi 72 milioni, ma possiamo presentare bilanci gestiti bene tra enormi difficoltà”. Queste alcune cifre in euro: tagli trasferimenti: 3.674.000 (2011), 16.497.000 (2012), 23.971.000 (2013), 27.971.000 (2014); obiettivo Patto di Stabilità: 1.252.000 (2009), 1.266.090 (2010), 4.594.000 (2011), 16.780.000 (2012), 21.268.000 (2013), 20.937.000 (2014); investimenti: 28.731.446,19 (2009), 16.407.354,93 (2010), 13.705.504,86 (2011), 12.565.338,95 (2012), 38.896.425,24 (2013). Le spese di funzionamento dell’ente sono passate dai 66.424.417,30 del 2009 ai 59.063.530,63 del 2013 di cui per il personale da 43.929.662,30 euro di inizio legislatura a 40.396.041,31 del 2013 con ulteriori riduzione dei costi nei primi sei mesi del 2014.

Guasticchi ha quindi ringraziato la Regione “in particolare la presidente Catiuscia Marini, con la quale c’è sempre stato un ottimo rapporto”, il Direttore Generale, i Dirigenti e tutti i dipendenti ai quali ha inviato proprio in questi giorni una lettera nella quale rassicura sul futuro lavorativo alla luce della legge Delrio che stabilirà quali funzioni saranno delegate alle nuove Province. “La legge Delrio – ha detto Guasticchi – prevede che entro il 30 settembre dovrebbe essere eletto il nuovo Consiglio che potrebbe essere composto sia da consiglieri provinciali uscenti che da rappresentanti dei Comuni. L’elezione del presidente dovrebbe invece avvenire il 31 dicembre. Nel frattempo gli attuali presidenti delle Province continueranno a svolgere il loro mandato assumendo anche le funzioni del Consiglio. Resta il fatto che per ora direttive precise non ci sono nemmeno rispetto alle funzioni che la Regione potrà delegare alle Province. Posso però sin da ora assicurare che nessun dipendente perderà il posto di lavoro”. Intervenendo sul tema del futuro delle deleghe e competenze, il Vicepresidente Aviano Rossi ha sottolineato i timori relativi al futuro dei servizi per il lavoro. “È questa una delega che non rientra tra quelle delle nuove province – ha dichiarato -, senza sapere ancora chi dovrà occuparsene”. Per far comprendere l’importanza, Rossi ha ricordato che al 31 dicembre 2013 erano 91.678 le persone iscritte nelle liste di chi cerca un lavoro, considerando che di queste 30.560 durante lo stesso anno si sono rivolte almeno una volta agli sportelli della Provincia. “Sempre nello stesso anno – ha detto ancora Rossi – , si sono registrati in Provincia circa 160.000 avviamenti lavorativi, dei quali il 25% dopo essere transitati per i nostri servizi e quindi con un impatto determinante sul piano occupazionale. Non dare subito una garanzia di continuità a questo settore potrebbe determinare ripercussioni gravi sul piano lavorativo, economico, produttivo e sociale”.

Guasticchi, sollecitato dai giornalisti sulle ultime vicende politico-amministrative, che hanno visto il Pd perdere il governo di città importanti come Perugia, ha dichiarato di aver apprezzato molto le parole di Wladimiro Boccali all’indomani della sconfitta, “ma – ha aggiunto – nessuno deve essere crocifisso. Dal mio punto di vista c’è stata la pessima gestione della campagna elettorale. Dovevamo aprirci alla città e non promuovere iniziative soltanto nei circoli. Si è giocato sulla difensiva e non sulle piazze. Va inoltre chiusa la questione tra ex-Ds ed ex-Margherita: è una partita morta. Nè può esserci una guerra tra ‘renziani’ e non ‘renziani’ anche perché oggi tutti si dichiarano renziani dimenticando che quando io portai per la prima volta a Perugia, Matteo Renzi, nessun dirigente del partito, tranne me, si presentò all’iniziativa pubblica organizzata al Capitini. Ma questa è acqua passata. Quello che conta è selezionare una classe dirigente che sappia interpretare al meglio un cambiamento culturale ormai irrinunciabile e non basta avere 20 anni per essere l’emblema del rinnovamento. Per amministrare ci vogliono enormi competenze”.

L’incontro si è concluso con alcune valutazioni sul futuro degli enti locali. “Noi abbiamo tagliato moltissimo – ha affermato Guasticchi – Comuni e Province sono alla camera a gas, non hanno più risorse né più nulla da tagliare. Il quadro al momento è preoccupante, ma spero che si trovino in fretta soluzioni adeguate che non prevedano ulteriori tasse per i cittadini”.

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