Claudio Bianchini
E' stato condannato a trenta anni di carcere, Giovanni Miceli, imputato per l'omicidio della moglie Olga Dunina, la badante ucraina uccisa lo scorso 15 giugno a Foligno e poi abbandonata in uno scatolone lungo la linea ferroviaria in località La Paciana.
Chiesto un milione di euro – L'udienza si è svolta questa mattina a Perugia difronte al Gup Andrea Claudiani, che ha riconosciuto le richieste avanzate dal Pubblico Ministero, Mario Formisano. Ieri lo stesso avvocato dei familiari della vittima, Nicodemo Gentile, aveva chiesto trenta anni di carcere ed un risarcimento di un milione di euro.
Ai familiari 180mila euro – Alla figlia Elena giunta appositamente dall'Ucraina, è stato riconosciuto un risarcimento di settantamila euro, mentre al figlio Marco saranno assegnati quarantamila e all'altro figlio della vittima, Artem rimasto in patria per malattia, spetteranno altri settantamila euro. Per un totale di 180mila a carico del condannato. I parenti si sono costituiti parte civile attraverso gli avvocati Nicodemo Gentile ed Antonio Cozza.
Uccisa da colpi in testa – Olga Dunina, secondo gli accertamenti del Ris, venne uccisa nell'abitazione di via Petrucci in pieno centro storico, con alcuni colpi alla testa inferti con un tubo in metallo, mai ritrovato. Giovanni Miceli era difeso dall'avvocato perugino Alessandro Ricci.