Protesta dei trasporti promossa di nuovo da Filt Cgil e Faisa Cisal, che contrastano da mesi il progetto di divisione in 4 lotti del Tpl
Ancora uno sciopero dei trasporti in Umbria. Le lavoratrici e i lavoratori del trasporto pubblico locale dell’Umbria infatti si preparano alla sesta azione di sciopero: braccia incrociate giovedì 1 giugno 2023.
A darne notizia in una nota sono Filt Cgil e Faisa Cisal, i sindacati che sin dall’inizio hanno contrastato con nettezza il progetto di divisione in quattro lotti del Tpl, portato avanti dalla giunta regionale ed in particolare dall’assessore ai Trasporti Enrico Melasecche. “Ormai in giunta e in consiglio regionale sembra che il problema sia passato in sordina, ma per noi non lo è. Filt e Faisa non hanno dimenticato e non vogliono attendere gli effetti nefasti di queste scelte con le mani in mano”.
Forti dell’adesione sempre massiccia da parte dei lavoratori alle precedenti giornate di sciopero dei trasporti, Filt Cgil e Faisa Cisal tornano a chiedere alle istituzioni di “uscire dal silenzio che è calato intorno all’operazione e che preoccupa fortemente i lavoratori”. Un silenzio “su una partita da circa 60 milioni di euro che la politica vuole gestire in completa autonomia, senza il coinvolgimento dei lavoratori e dei loro sindacati. Perché?”, si chiedono i due sindacati.
La preoccupazione di Filt e Faisa, come noto, è che lo spacchettamento del servizio possa generare la perdita di molti posti di lavoro, nuova precarietà e disservizi per l’utenza, specie delle zone più isolate della regione. “Sia i lavoratori, che i cittadini e noi sindacati non ci fidiamo più di questa politica e il 1 giugno lo dimostreremo con l’ennesimo sciopero massiccio e sentito”.