Traffico rifiuti, inchiesta partita da denuncia dell'azienda: Aniello 'spara' su Ast - Tuttoggi.info

Traffico rifiuti, inchiesta partita da denuncia dell’azienda: Aniello ‘spara’ su Ast

Redazione

Traffico rifiuti, inchiesta partita da denuncia dell’azienda: Aniello ‘spara’ su Ast

Mar, 21/05/2024 - 19:47

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Traffico illecito di rifiuti in Ast, l'azienda denunciò dipendente infedele. Dura presa di posizione del Comune di Terni contro azienda

“Acciai Speciali Terni esprime soddisfazione e gratitudine alle Autorità Inquirenti che hanno permesso il rinvio a giudizio di sei persone per i delitti di associazione a delinquere, truffa e traffico illecito di rifiuti, che coinvolgerebbe anche un dipendente AST il quale all’epoca dei fatti svolgeva la mansione di classificatore” – è quanto si legge in una nota di Ast dopo la notizia della richiesta di rinvio a giudizio di 6 persone da parte della Procura della Repubblica di Perugia. Secondo quanto si apprende l’inchiesta ha avuto origine nel 2018 proprio su segnalazione di Acciai Speciali Terni che ha prontamente individuato anomalie nelle operazioni di controllo e verifica del rottame consegnatole da un fornitore e ha, di conseguenza, informato le Autorità Inquirenti chiedendo il loro intervento. “Acciai Speciali Terni, durante tutta la lunga fase di indagine preliminare, ha costantemente collaborato con gli Inquirenti e le Forze dell’Ordine fornendo loro il relativo fattivo supporto – conclude la nota di Ast – L’Azienda ribadisce e conferma il proprio inflessibile impegno nel rispettare ed esigere la rigorosa osservanza della legge e delle disposizioni del proprio Codice Etico e di Condotta”.

Ast, dura presa di posizione dell’assessore Aniello

Particolarmente dura la presa di posizione dell’assessore all’Ambiente e al Verde del Comune di Terni, Mascia Aniello, che, come è noto, non nutre simpatia per le acciaierie di viale Brin per questioni legate all’inquinamento prodotto dagli stabilimenti. Ricorderemo, a tal proposito, che la delibera del consiglio comunale sulla discarica Ast era passata con il voto contrario dello stesso assessore che parla di Ast non tanto come ‘parte lesa’, quanto, invece, come presenza che in qualche modo attirerebbe fenomeni di corruzione e di traffico illecito di rifiuti: “Ringrazio il dottor Raffaele Cantone, la Procura della Repubblica di Perugia, il Comando Carabinieri di Terni e il NOE Umbria per le attività di indagine messe in campo contro l’ennesimo traffico illecito di rifiuti in AST – si legge in una nota dell’assessore Aniello – con plastiche, oli, inerti e altro buttato illegalmente in mezzo ai rottami. Non è purtroppo la prima volta che presso le Acciaierie di Terni si verificano episodi del genere; basti ricordare che, negli ultimi 10 anni, sono almeno tre le indagini simili di cui si ha notizia, a partire da quella denominata ‘Acciaio sporco’, qui con fenomeni corruttivi di ampia portata”.

Le colpe di Ast e l’inquinamento secondo l’Aniello

“Non abbiamo tuttavia cognizione di quante altre volte svariati soggetti siano riusciti a farla franca, pregiudicando ambiente e salute pubblica, considerando che uno studio accademico internazionale pubblicato nel 2018, svolto a Terni, ha rilevato che, quanto più si è prossimi all’industria siderurgica di viale Brin, tanto più le querce registrano tenori crescenti addirittura di uranio, ipoteticamente quindi finito più volte nei forni fusori. D’altra parte – precisa ancora l’assessore Aniello – pur non essendoci indagini giudiziarie, non meno preoccupanti restano i tassi di cromo, nichel, mercurio, diossine/PCB sprigionati dai processi fusori, per non parlar d’altro in questa sede, con contaminazioni costanti e accertate su tutte le matrici”.

“Non va tutto bene”

“Le indagini giudiziarie finora rese note manifestano ancora una volta la fragilità dei sistemi di controllo interni ed esterni alle Acciaierie, controlli con ogni evidenza da rafforzare ulteriormente, senza fingere che vada tutto benecome non di rado accade da parte della politica regionale – conclude l’Aniello – per alcune di queste strutturali carenze chiederemo conto proprio agli uffici di Palazzo Donini, essendo la Regione ente competente in materia di AIA-VIA”.

Frattanto Terni, la sua immagine nell’Umbria ‘Cuore verde d’Italia’, rimane la prima vittima degli illeciti, con incalcolabili conseguenze per ambiente e salute pubblica.

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