“Traini libero”. Il “graffitaro” ha colpito – probabilmente – nella notte tra lunedì e martedì, imbrattando i muri del sottopassaggio nei pressi dello svincolo E45 di Todi-San Damiano laddove nello scorso fine settimana era già comparsa un’altra frase inneggiante Luca Traini, autore del raid xenofobo a Macerata dello scorso 3 febbraio.
La vicenda
La prima scritta (“Rispettiamo Luca Traini”) è comparsa nella giornata di sabato, innescando reazioni di condanna che hanno affollato le bacheche facebook di esponenti politici locali e cittadini. Un dibattito scivolato anche in un accenno di polemica tra il segretario comunale del Partito democratico, Andrea Vannini, e il presidente del consiglio comunale, Raffaella Pagliochini (Fd’I) quando quest’ultima ha usato il termine “complotto”, ipotizzando che dietro al gesto vandalico si nascondesse la mano di qualcuno intenzionato a screditare il centrodestra a ridosso dell’appuntamento elettorale del prossimo 4 marzo.
Gli sviluppi
Nel pomeriggio di lunedì la scritta “pro” Traini è stata cancellata. Subito dopo, ne è comparsa un’altra, di segno opposto: la frase diceva infatti “Morte al fascio” ed ha fatto bella mostra di sé per una manciata di minuti, visto che in pochissimo tempo anche questa è stata cancellata.
La sorpresa martedì mattina. Sopra alla prima frase a favore di Traini ne è comparsa un’altra: “Traini libero”, probabilmente impressa nella tarda serata di lunedì o nella notte. E da qualcuno che, magari seguendo la vicenda attraverso i social network, era al corrente di quanto stava accadendo. Sul posto il consigliere comunale delegato alle manutenzioni, Andrea Nulli, e personale dell’ufficio tecnico del Comune. Nel giro di qualche ora dovrebbe essere effettuato un nuovo intervento per coprire questo ennesimo scempio. Ma l’amministrazione sta anche valutando la possibilità di sporgere denuncia contro ignoti e sollecitare così le forze dell’ordine ad andare in fondo alla questione.
La “guerra” dello spray
E non sono soltanto questi gli episodi che segnano l’avvio di una “guerra dello spray” dal sapore elettorale. Nell’ultimo fine settimana sono stati infatti imbrattati anche i manifesti elettorali di Casapound: “Via dall’Italia” è la scritta in rosso, accompagnata dal simbolo dell’anarchia.