Todi, gli anni della "Strategia della Tensione" nel racconto autobiografico di Stefano Delle Chiaie - Tuttoggi.info

Todi, gli anni della “Strategia della Tensione” nel racconto autobiografico di Stefano Delle Chiaie

Redazione

Todi, gli anni della “Strategia della Tensione” nel racconto autobiografico di Stefano Delle Chiaie

Sab, 25/08/2012 - 08:28

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“L'Aquila e il Condor” è il titolo dell'autobiografia di Stefano Delle Chiaie uscita lo scorso 29 maggio per i tipi della Sperling &Kupfer. Comunemente il nome di Delle Chiaie è associato ai più gravi episodi della strategia della tensione, la strage da Piazza Fontana e quella della stazione di Bologna, e gli si attribuiscono rapporti non limpidi con apparati deviati dello Stato. Ora, dopo una lunghissima attesa e in forma del tutto esclusiva, Delle Chiaie racconta per la prima volta la sua versione dei fatti.

Nato a Caserta nel 1936, ma romano d’adozione, Delle Chiaie comincia la sua attività politica sul finire degli anni ’50 quando abbandona il movimento Ordine Nuovo di Pino Rauti, per fondare Avanguardia Nazionale Giovanile. Le cronache cominciano ad occuparsi di lui nel corso del ‘68 quando al suo gruppo vengono attribuiti diversi attentati dinamitardi a Roma. Certa è però la partecipazione della sua Avanguardia agli scontri di Valle Giulia che danno inizio al Sessantotto italiano: l’aspirazione di concertare una contestazione studentesca trasversale agli schieramenti politici viene annientato sul nascere dal fermo intervento del MSI.
Pochi giorni dopo la strage di Piazza Fontana, una velina dei servizi segreti opportunamente inviata agli inquirenti coinvolge Delle Chiaie nell’inchiesta. Mentre a Milano si stringe la morsa intorno agli anarchici, Delle Chiaie riesce fortunosamente a darsi alla latitanza.
La notte tra il 7 e l’8 dicembre 1970 l’Italia è alle soglie di un colpo di stato: Delle Chiaie è il braccio destro dell’uomo che lo ha organizzato, l’ex comandate della Decima Mas Junio Valerio Borghese. Fallito il tentativo eversivo, di cui per la prima volta Delle Chiaie fornirà retroscena mai rivelati, fugge nella Spagna franchista, sicuro rifugio per centinaia di neofascisti italiani espatriati.
Inizia il periodo meno noto ma più interessante della vita di Stefano Delle Chiaie, che terminerà 17 anni dopo a Caracas. Ricercato dalle polizie di mezzo mondo, è diventato una delle figure più carismatiche dell’Internazionale Nera: è di casa a Madrid, Parigi, Lisbona, Bogotà, La Paz e Santiago del Cile. Opera anche nell’Argentina di Peron e in Angola per fronteggiare la rivolta indipendentista. Con regolarità rientra clandestinamente in Italia per tenere unite le forze eversive e rilanciare l’attività politica.
Ormai in Delle Chiaie convivono anime diverse: dall’agit prop al rivoluzionario fascista, dal consigliere politico e economico all’organizzatore di polizie politiche per conto di dittature militari, come nel caso della famigerata DINA di Pinochet. Si sprecano i tentativi di eliminarlo, sia da parte degli organi preposti alla sua cattura che da parte dei suoi rivali politici.
Sono gli anni che lo vedono coinvolto in episodi tragici e controversi come i fatti di Montejurra del 1976, un sanguinoso colpo di coda del regime franchista.
Cessate le condizioni che gli consentono di operare in America Latina, Delle Chiaie si consegna agli inquirenti per chiarire la sua posizione di fronte alla giustizia. Portato alla sbarra quale regista delle stragi di Piazza Fontana e della stazione di Bologna, viene assolto in entrambi i casi.

Il libro è una narrazione in prima persona fatta dalla viva voce di Stefano Delle Chiaie e supportata dal copioso archivio documentale da lui raccolto sia per fini storici che di difesa nelle aule di giustizia.

Il libro verrà presentato a Todi venerdì 31 agosto alle ore 17.30 presso la sala conferenze dell’Hotel Tuder, con lo stesso Stefano Delle Chiaie; Giovanni Fasanella, giornalista parlamentare di Panorama e autore di numerosi saggi dedicati agli anni di piombo; Umberto Berlenghini e Massimiliano Griner, curatori del libro. La serata è organizzata dall'associazione di Todi “Cittadini Protagonisti”.

Note biografiche dei curatori:

UMBERTO BERLENGHINI (Todi, 1963). Entrato nello staff della Mikado Film nel 1990, successivamente è stato autore per la tv satellitare SAT 2000; programmista regista per Rai Uno, Rai Tre, Radio Due, Radio Tre e Rai Educational; collaboratore di AntennaCinema, Festival del Cinema Musicale, Noir in Festival dove ha realizzato le retrospettive dedicate alla tv di Stephen Frears, Robert Altman, Los Angeles Rebellion, Daniele Segre e al cinema di Elvis Presley. Per Sam Peckinpah ha curato retrospettive per AntennaCinema (2000) e per la Cineteca Comunale di Bologna (2006) dirigendo poi il documentario Sam Peckinpah: portrait (2006). Per Noir in Festival nel 2004 ha curato il convegno “L’Italia dei golpe” e nel 2009, insieme a Massimiliano Griner, “Il segreto di piazza Fontana”. Dal 2002 lavora per Rai Cinema dove svolge funzioni editoriali

MASSIMILIANO GRINER (Milano, 1970) si è laureato con lode in filosofia della scienza sotto la guida di Giulio Giorello. Sceneggiatore per la televisione con una cinquantina di ore di fiction alle spalle, tutte in prime time, si dedica con passione e spericolatezza allo studio della storia contemporanea. Dopo aver dedicato un paio di saggi alla Repubblica Sociale con “Il reparto speciale di polizia. La banda Koch” (finalista al premio Viareggio) e “La pupilla del Duce. La legione autonoma Ettore Muti” (entrambi pubblicati da Bollati Boringhieri), ha fatto un’incursione nel territorio dei misteri italiani con “Nell'ingranaggio” (edito da Vallecchi), sulla scomparsa del giornalista Mauro De Mauro. In seguito con “I ragazzi del '36” (edito da Rizzoli) ha ricostruito le gesta del corpo di spedizione italiano nella guerra civile spagnola. Attualmente è autore tv per Rai Storia Nel corso del 2011 ha pubblicato: “Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione” (Lindau) “Contropotere: la notte della Repubblica e i giornalisti che hanno cercato di fare luce” (Nutrimenti.)


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