Thyssen-Ast, il futuro della acciaierie di Terni passa per Strasburgo e Bruxelles - Tuttoggi.info

Thyssen-Ast, il futuro della acciaierie di Terni passa per Strasburgo e Bruxelles

Redazione

Thyssen-Ast, il futuro della acciaierie di Terni passa per Strasburgo e Bruxelles

Dom, 09/06/2013 - 13:56

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Luca Biribanti
Mentre continua il giallo relativo al ferimento del sindaco di Terni, Leopoldo di Girolamo, durante la manifestazione in difesa dell'Ast, i riflettori della compravendita del polo siderurgico ternano si spostano a Strasburgo e Bruxelles.
Manganello-ombrello, o addirittura spunta l'ipotesi di uno scudo che potrebbe aver colpito il sindaco, che al momento è più una voce di corridoio che una concreta possibilità, visto che a breve sono attesi gli esami della scientifica sull'ombrello incriminato, il binomio che ha tenuto banco negli ultimi giorni. Per la questura il caso è risolto, mentre le forze politiche e i sindacati chiedono ancora chiarezza su quanto accaduto, sostenendo senza ombra di dubbio che Di Girolamo sia stata colpito da una manganellata. Al di là dell'attribuzione delle responsabilità, che è comunque un aspetto importante della vicenda, quello che è emerso è che c'è stata una gestione non proprio adeguata della situazione, visto che in 30 anni di manifestazioni e scioperi a Terni non c'è mai stato bisogno di cariche o di ricorrere alla violenza.
Intanto per martedì prossimo è previsto l'arrivo a Strasburgo di una delegazione politica ternana, in occasione della conferenza stampa di Antonio Tajani per la presentazione dell'Adozione Piano Acciaio, alla quale farà seguito l'incontro con gli onorevoli Angelilli, Sartori, Pittella e Sindacati. La sede europea sarà lo scenario opportuno per far presente a Tajani le esigenze dell'industria ternana che sembra essere sempre più incerto e confuso. Manca un'agenda con scadenze precise, mancano i piani industriali delle cordate che hanno avanzato un'offerta a Outokumpu e manca, forse, un impegno concreto e più efficace della Commissione Europea nel garantire che il passaggio di proprietà non impoverisca il sito produttivo di Terni, sia in termini di volume di export che di occupazione.
Non solo Terni si è accorta che il momento è delicato e difficile, anche da Roma si comincia a temere che l'eventuale 'perdita' di Terni e di un segmento fondamentale dell'economia interna, possa portare al collasso il traffico dei porti. È di “trcgiornale”, testata online di Civitavecchia, l'intervista a Ugo La Rosa, presidente de “La Traiana”, una delle più importanti imprese portuali che lavorano nel porto di Civitavecchia, che mette in guardia sul rischio di un eventuale collasso del Molo Vespucci.
I traffici portuali interni dipendono per l'80% dalle merci che transitano dall'Umbria e dalla produzione delle acciaierie ternane e La Rosa afferma che: “La situazione è preoccupante, le speranze di un miglioramento del mercato sono state spezzate dalla decisione della Commissione Europea di mettere all'asta le acciaierie di Terni. Bisogna attendere venerdì prossimo, quando in Europa si riuniranno i principali produttori di acciaio, per avere una visione più chiara dell'intera vicenda”. La Rosa parla anche di cifre: “Parliamo di 600-700 tonnellate di import-export, se dovessimo perdere l'indotto ternano le conseguenze per il porto di Civitavecchia sarebbero disastrose e il commercio cadrebbe in ginocchio”.

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