Presenze dimezzate negli agriturismi dell’Umbria, come nelle altre quattro regioni (Marche, Lazio e Abruzzo) coinvolte dalle scosse di terremoto che hanno colpito il Centro Italia a partire dal 24 agosto 2016, con un picco del -90% nelle aree del cratere. L’analisi è stata fatta dalla Coldiretti, promotrice di un progetto per cercare di salvaguardare i prodotti tipici di queste aree.
L’analisi diffusa da Coldiretti registra infatti un crollo di oltre il 90% degli arrivi nelle aziende agricole situate nelle aree del cratere tradizionalmente vocate per vacanze, picnic e gite fuori porta in campagna, grazie alla bellezza dei paesaggi e alla qualità dell’offerta gastronomica. L’impatto del sisma sulle vacanze in campagna è stato illustrato in occasione dell’iniziativa #nonsoloamatriciana, con venti agrichef giunti nelle Marche da tutta Italia, all’agriturismo Fiorenire di Castignano (Ascoli Piceno), uno dei comuni del cratere, per imparare le ricette con i prodotti salvati dalle macerie e portarle nelle altre regioni, dando così uno sbocco di mercato alle tipicità oggi a rischio estinzione.
Il primo agrichef umbro diplomato ufficialmente al termine del corso promosso dagli agriturismi di Campagna Amica, con il presidente nazionale dell’associazione Terranostra Diego Scaramuzza, è Claudia Russo dell’azienda agricola Parco Fiorito di Tuoro sul Trasimeno. Da oggi potrà mettere le ulteriori competenze acquisite a disposizione dei suoi colleghi umbri che usufruiranno di corsi di formazione per agrichef in partenza in tutta la regione. L’obiettivo è quello di usare le specialità salvate dalle macerie in tante altre ricette e varianti nelle diverse regioni. Dai cavatelli con lenticchie di Castelluccio e patata rossa di Colfiorito alla crema di pecorino amatriciano, fino alla zuppa di roveja con ciauscolo croccante, sono solo alcune delle ricette proposte.
Un’iniziativa importante – sottolinea Coldiretti Umbria – anche per accrescere le competenze dei cuochi/agricoltori che operano all’interno delle cucine delle strutture agrituristiche, visto che il cibo rappresenta sempre di più un’importante leva di comunicazione verso i turisti nazionali ed internazionali.
Nei 131 comuni del cratere colpito dai terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat, operano 444 agriturismi dei quali 115 in Umbria, 247 nelle Marche, 42 in Abruzzo e 40 nel Lazio, dove al momento le uniche presenze residuali si riferiscono a quanti sono impegnati nell’opera di ricostruzione. Ma gli effetti del terremoto sulle presenze – continua Coldiretti – si sono sentiti anche su tutti i 3400 agriturismi complessivamente attivi nelle quatto regioni, dove i turisti sono più che dimezzati.
Il calo degli arrivi di turisti, con il conseguente danno economico, allunga – rileva Coldiretti – il conto dei problemi provocati dal terremoto alle strutture. In difficoltà, è l’intera offerta turistica delle zone terremotate che fondava il suo successo sulle sinergie tra cultura, ambiente e qualità alimentare che rappresentano il valore aggiunto di quei territori.
La proposta della Coldiretti prevede di incentivare il turismo nelle regioni colpite dal sisma con la detraibilità delle spese sostenute dai turisti per i soggiorni nelle strutture ricettive agrituristiche che potrebbero essere considerate oneri deducibili a lato della dichiarazione dei redditi. Per risollevare il turismo occorre anche – sottolinea Coldiretti – un impegno a livello di promozione per riportare le persone in queste aree. Un esempio è l’iniziativa “Fai Pasqua da noi!” promossa da Campagna Amica in vista delle prossime vacanze pasquali per favorire una prima ripresa delle presenze.