Carlo Ceraso
E’ avvolta nel più stretto riserbo l’inchiesta che riguarda la Banca Popolare di Spoleto e che ha portato la Procura della Repubblica di Spoleto a notificare 17 avvisi di garanzia. Tace il Palazzo di Giustizia: il Procuratore Riggio, firmato il comunicato stampa, è andato in ferie e non rientrerà prima di lunedì prossimo; il sostituto procuratore Federica Albano, senza il titolare dell’Ufficio, ha deciso di non incontrare i giornalisti. Tace anche palazzo Pianciani: il presidente D’Atanasio al primo trillo stacca il telefonino. Nessun comunicato ufficiale neanche dall’ufficio stampa di Bps, anche se gli addetti si dicono pronti a diramare le comunicazioni che perverranno dalla presidenza. Da più di due ore è cominciato un consiglio di amministrazione: il board per la verità era stato convocato già da alcuni giorni ma inevitabilmente è chiamato a dibattere ora anche sulla notizia del giorno, ovvero sugli avvisi di garanzia e sulle perquisizioni e acquisizioni di atti che il Reparto della Guardia di Finanza di Roma ha acquisito in giornata sia presso la Direzione Generale, sia presso alcune filiali. Le fiamme gialle sono ancora all’opera, coadiuvate anche dai colleghi della compagnia di Spoleto. Hanno operato nella massima discrezione (gli agenti sono tutti in borghese) ma non è sfuggito il trasferimento di alcuni fascicoli da piazza Pianciani al palazzo di Giustizia. Non è dato sapere quali filiali siano state perquisite (fra le ipotesi c’è anche quella della sede di rappresentanza di Perugia di Corso Vannucci). Come non si conoscono i nomi degli indagati.
Facile ipotizzare ad alcuni dei membri del vecchio board, visto che la nota della Procura richiama la Relazione della Vigilanza, ma al momento ci sono solo smentite. L’ex presidente Antonini, tornato in sella alla holding Scs dopo il defenestramento di palazzo Koch, smentisce di aver ricevuto nulla. Idem l’avvocato Marco Bellingacci – allora vicepresidente vicario Bps, oggi vicepresidente Scs – che poco dopo le 15 è passato lungo Corso Mazzini per fare incontro al proprio legale di fiducia, l’avvocato Paolo Feliziani. “Non so nulla degli avvisi di garanzia, io non ho ricevuto nulla” dice a Tuttoggi.info mostrando il documento che il procuratore ha diramato neanche due ore prima alla stampa. “Stiamo cercando di capire cosa è successo, a quanto mi risulta sono state acquisite 2-3 pratiche di affidamenti che non sono neanche datate” continua Bellingacci. Come a dire che forse l’inchiesta potrebbe riguardare il nuovo ‘corso’ di Bps, quello avviato dal presidente D’Atanasio e dal d.g. Tuccari. Poco prima era transitato lungo Corso Mazzini il consigliere-segretario Scs Leodino Galli con un volto a dir poco preoccupati. Come funerei sembravano i visi di dirigenti e funzionari di Bps al rientro dalla pausa pranzo.
Di più non è dato sapere. Almeno per il momento. Restano le due ipotesi di reato comunicate dagli inquirenti: appropriazione indebita e ostacolo alle Autorità di Vigilanza. Se la seconda fattispecie appare connessa in qualche modo alla nota Relazione di Bankit che Tuttoggi.info pubblicò lo scorso 28 settembre (clicca qui), la prima resta tutta da scoprire. Da Corso Mazzini a Piazza Pianciani, da mezzogiorno, è un pullulare di giornalisti e operatori tv che seguono la notizia già rimbalzata sui Tg nazionali e destinata a suscitare ancora molto clamore. Una sorta di vero terremoto. Alle 23.30 gli ulteriori aggiornamenti sull'inchiesta che sta creando un vero terremoto in tutta la Regione con i nomi degli indagati.
(ha collaborato Sara Cipriani)
Aggiornato alle 19.50
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17 avvisi di garanzia, sequestro di atti e perquisizioni: è in sintesi il bilancio di una importante operazione in corso da questa mattina presso la direzione generale e le filiali della Banca Popolare di Spoleto, l'istituto di credito di piazza Pianciani già finito nel mirino della Banca d'Italia a seguito dell'ispezione del 2010. Pesanti le accuse mosse dalla procura della Repubblica di Spoleto: si va dall'appropriazione indebita all'ostacolo delle funzioni delle Autorità Pubbliche di Vigilanza. A dare la notizia un comunicato emesso poco fa dal procuratore capo Gianfranco Riggio. Non è al momento possibile sapere quali persone sono state raggiunte dagli avvisi di garanzia anche se è facile immaginare che possano esserci di mezzo esponenti autorevoli del gruppo bancario. Più tardi gli aggiornamenti su questa notizia che è destinata a creare un vero e proprio terremoto in città e non solo.
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