Nella vicenda dei rimborsi elettorali sottratti all’ex-Margherita dal segretario amministrativo Luigi Lusi, mancavano ancora alcuni dettagli significativi, come quello che in un terremoto è rappresentato dalle scosse di assestamento. E così, dopo tanto girarci intorno ecco arrivare sulle pagine di Libero, in edicola questa mattina, il dettaglio delle cifre dei rimborsi pagati dall’ex-segratario amministrativo della Margherita, all’On. Rosy Bindi (Presidente del Pd) e all’On. Giampiero Bocci, e al di lui segretario Paolo Martellini, consigliere comunale a Spoleto. Dettagli contenuti in una pendrive in possesso di Lusi poi consegnata ai magistrati.
Con il consueto stile tra il divertito ed il cannibalesco Libero non tralascia nemmeno un rigo della scheda intestata ai due parlamentari, commentando con la solita vena sarcastica il loro ruolo nell’affaire. Libero definisce la Bindi come una “chiacchierona”, visto il tenore delle spese telefoniche a rimborso e fa poi le pulci alle spese elettorali ( nel 2009 c’erano le europee) sostenute da Vittorio Prodi, fratello dell’ex-premier Romano Prodi e candidato della Bindi. Mentre invece di Bocci si indaga “la bella vita”, facendo riferimento ad un capitolo specifico di spesa di 96mila euro pagato alla Miles, organizzazione che si occupa di viaggi ed eventi. Quanto della cifra sia in biglietteria e quanto in soggiorni, più o meno organizzati, e quanto in eventi non è dato sapere nemmeno dal quotidiano milanese. Sempre nella scheda del parlamentare della Valnerina si va poi dai generici rimborsi telefonici a nome proprio o del segretario Martellini ( 4 i pagamenti effettuati a nome del consigliere comunale tra 2009 e 2010), per la maggior parte con cifre ben al di sopra dei 1000/2000 euro a capitolo di spesa, per poi passare a spese tipografiche piuttosto consistenti, o di altro genere con riferimenti nominali precisi. Dove Libero si sofferma con attenzione è però sulle spese di ristorazione sostenute nel mese di Luglio 2009 da Bocci in alcuni ristoranti umbri, non mancando di sottolineare la preoccupazione per lo stomaco del parlamentare messo a dura prova dalla frequenza degli appuntamenti e la consistenza del menù stante le cifre messe a rimborso. L’8 luglio in un locale di Bevagna tavolata per 3.600 euro di conto. Il 2 luglio a Norcia per 5.504, mentre il giorno successivo il conto si assottiglia a 693 euro. Nella nottata del 3 riposo in area di Norcia per gli ospiti del parlamentare per cifre variabili tra 940, 180 e 86 euro in diversi alberghi della zona.
A parte i dettagli il quotidiano del direttore Belpietro si affretta a chiarire che la magistratura romana non è affatto interessata a nessuna fattura che non sia direttamente riconducibile a Lusi in persona e che tutto il resto è inquadrabile in spese di natura politica. Certo è che le cifre consistenti saltano all’occhio, anche per la imperscrutabile loro riconducibilità a fatti dettagliati. Come quella messa in una posta della scheda di Bocci a nome del segretario Martellini, per un importo di 10mila euro e recante la specifica “Processo verbale di conciliazione”. Boh chi ci capisce è bravo! L’ultima freccia al curaro però Libero la riserva proprio a Giampiero Bocci, quando si riferisce al ruolo assunto dal parlamentare all’indomani dello scandalo, allorchè lo stesso venne nominato commissario straordinario nel triumvirato composto con lui da Francesco Rutelli ed Enzo Bianco. Lo stesso Bocci ordinò in quella circostanza la revisione contabile di tutta l’amministrazione del partito alla Kpmg, dalla quale scaturì la ormai famosa “operazione verità e moralizzazione”. Dice Libero “Nella documentazione dell’operazione fornita sia alla magistratura che alla stampa non c’era però la scheda amministrativa personale di Bocci, che pure un certo peso anche economico avrebbe avuto …”.
Si confida in una robusta dose di Alka Seltzer per la digestione e di Acqua di Sirmione, per lavaggi auricolari.
(Car. Van.)
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