La protezione civile ha mille volti, dal soccorso immediato alle popolazioni colpite da catastrofi naturali, all'assistenza a coloro che hanno perduto casa ed affetti. Questa attività normalmente si protrae per mesi se non per anni e non può limitarsi ad una mera assistenza materiale, pur indispensabile.
La ricostruzione e l'assistenza riguardano anche lo spirito delle persone, soprattutto dei più indifesi, come i bambini, che rischiano di vedere compromessa una crescita serena.
È con questo spirito che il lunedì di Pasquetta i volontari cinofili delle Aquile sono tornati nelle zone terremotate dell'Abruzzo, che aveva visto la loro presenza operativa sin dal primissimo pomeriggio di lunedì 6 aprile.
I quattro cinofili si sono recati nei due campi gestiti dall'Ordine di Malta, con cui è stata instaurata da tempo una proficua collaborazione, situati a San Felice d'Ocre e a Poggio di Roio, accompagnando sette volontari molto particolari: clowns, giocolieri ed un mangiafuoco che hanno allietato la giornata dei più piccini e, ne siamo certi, anche degli adulti.
Nella sua drammaticità, il sisma ha degli effetti positivi in termini di legami di affetto ed amicizia che si vengono a creare tra i soccorritori e le popolazioni, quelli non sono soltanto divise variamente colorate e queste non sono una massa anonima ed informe, ma volti, voci, vissuti, persone con le loro storie, la loro dignità, davvero alta, la caparbietà e la voglia di ricominciare.
Un legame che le Aquile – Unità Cinofile di Soccorso di Spoleto intendono mantenere, anche con aiuti concreti, nei mesi che verranno.
( nella foto il cane Full delle Unità Cinofile)