Mentre le reazioni al nuovo terremoto che sta minando il governo della città di Terni non accennano a placarsi, i riflessi dell’ultima sciabolata giudiziaria innescano, nel PD, una pacata miccia della riflessione. “Non entriamo nel merito delle questioni giudiziarie, che seguiranno il loro corso, ma è evidente che dovremo fare un ragionamento politico ed istituzionale“.
Giacomo Leonelli, segretario regionale del Partito democratico, sarà a Terni il 29 dicembre. E sarà in questa occasione che i democratici riapriranno il dossier che si era cominciato a comporre all’indomani dei primi sviluppi della ” Operazione Spada”. Perché è evidente che incassare tre arresti pesanti, a cominciare da quello del sindaco Di Girolamo, in pochi mesi, pur al netto di tutti i garantismi del caso, qualche conseguenza deve produrla.
Allora il segretario raccoglierà gli esiti delle assemblee comunali di partito che si sono succedute in queste ore, ma anche le considerazioni di chi, in città, ha un ruolo politico ed istituzionale, per aprire un momento di approfondimento. Con quali obiettivi? Questo è ancora presto per dirlo. “Abbiamo il dovere di tutelare l’interesse della città” dice Leonelli, senza però aprire spiragli di sorta. Difficile dunque dire se alla giunta ternana sarà chiesto di fare un passo indietro o se, al contrario, la riflessione fornirà all’esecutivo di Palazzo Spada il carburante per proseguire sulla propria strada.
Difficile anche che al ragionamento possa arrivare un contributo dai vertici nazionali del PD. Raggiunto telefonicamente da TuttOggi, il responsabile nazionale degli enti locali dei democratici, Matteo Ricci, si è trincerato dietro un “no comment”, dicendo di non conoscere la vicenda. Né quella recente che ha interessato l’assessore D’Ubaldi né quella, ben più datata, di Di Girolamo e Bucari.
Neanche il comunicato istituzionale del Sindaco, unico mezzo al quale il Primo cittadino ha affidato il proprio pensiero ha spiccato per incisività, limitandosi ad “esprimere la profonda stima e la piena solidarietà, politica ed umana, ad entrambi”, riferendosi ovviamente all’assessore e al dirigente comunale colpiti da provvedimento cautelare.
Trema Palazzo Spada, la Procura “sistema fraudolento e politici compiacenti”
Sempre da sinistra arriva il pensiero di SI, che reputa non esistere più le “condizioni politiche minime per la prosecuzione di questa consiliatura. L’esperienza amministrativa del Di Girolamo Bis si è caratterizzata per il fallimento e la contraddizione con gli obiettivi programmatici fissati nel 2014, al momento del voto. Al contempo, mese dopo mese assistiamo ad un continuo e progressivo distacco, arroccamento e isolamento dell’amministrazione comunale e della sua maggioranza rispetto alla città ed alle sue componenti economiche e sociali”.
“La politica cittadina – continua il messaggio si Sinistra Italiana – è avvitata sulle vicende giudiziarie e sull’autoreferenzialità della maggioranza, senza la volontà e la forza di affrontare la realtà che ci parla di una situazione economica cittadina e umbra devastata (è notizia di oggi il dato del PIL regionale nel 2016 in recessione dell’1,3%, peggiore dato italiano, due punti in meno rispetto al dato nazionale). A fronte di tutto ciò, si sarebbe potuto – e dovuto – evitare questo ulteriore grave colpo alla credibilità delle istituzioni comunali di Terni.
Dal canto suo il Movimento 5 Stelle, agguerrito oppositore dell’attuale maggioranza, torna a chiedere: “Dimissioni subito, senza indugio, si voti al più presto a maggio. La città ha bisogno di essere liberata, ha bisogno di tornare a respirare e ripensare se stessa“, unendo la propria voce alle tante che già stanno chiedendo lo scioglimento dell’attuale Governo cittadino e passando ad attaccare il silenzio, potremmo dire garantista, di altra parte dell’opposizione: “È assordante in questa fase il silenzio dei rappresentanti comunali e regionali di Forza Italia, sempre pronti nei passaggi più delicati della vita politica locale e nazionale a prestare soccorso alle forze di centro sinistra.
CC SC
