Terni, inchiesta appalti truccati | Revocate le deleghe agli assessori Bucari e D'Ubaldi - Tuttoggi.info

Terni, inchiesta appalti truccati | Revocate le deleghe agli assessori Bucari e D’Ubaldi

Luca Biribanti

Terni, inchiesta appalti truccati | Revocate le deleghe agli assessori Bucari e D’Ubaldi

Di Girolamo interviene sul consiglio comunale 'delle risse' "Contetsazione organizzata"
Mer, 23/11/2016 - 17:54

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I primi effetti politici, in seguito il terremoto che ha scosso il Pd per le indagini di “operazione Spada”, sono arrivati nella giornata di oggi, con la decisione condivisa dal sindaco Di Girolamo e gli assessori indagati della revoca delle deleghe; per la giunta di Palazzo Spada si tratta del secondo rimpasto di Giunta in 2 mesi
Il primo cittadino di Terni ha revocato all’assessore Stefano Bucari le deleghe al verde pubblico, ai servizi cimiteriali, la qualità urbana, l’arredo urbano

Stefano Bucari

Stefano Bucari

, il decoro urbano e l’igiene pubblica che sono stati assegnate all’assessore Emilio Giacchetti;  a Vittorio Piacenti D’Ubaldi revocata la delega alle aziende partecipate che il sindaco ha inteso mantenere in

Vittorio Piacenti D'Ubaldi

Vittorio Piacenti D’Ubaldi

prima persona; all’assessore Piacenti assegnate le deleghe al Turismo, al Commercio e al Marketing Territoriale. E’ stata istituita la delega all’efficentamento energetico assegnata al vicesindaco Francesca Malafoglia, così come è stata esplicitata la delega ai servizi scolastici assegnata all’assessore alla scuola Tiziana De Angelis.

La questione degli assessori non è l’unico problema al quale il sindaco (che ha difeso l’operato della Giunta sulla procedura dei bandi finiti nel mirino di Polizia e Finanza) deve far fronte, certamente il più urgente per non paralizzare i lavori della Giunta, ma ora si pone anche un’importante decisione sui dirigenti comunali indagati: “Nei prossimi giorni – prosegue Leopoldo Di Girolamo – valuterò se sia necessario prendere provvedimenti anche per quanto riguarda la struttura amministrativa, le direzioni, sempre nell’ottica di garantire ai dirigenti e ai funzionari dell’Ente la massima serenità gestionale. L’operato dell’Amministrazione Comunale e del sindaco che la guida mi sembra molto netto: con la trasmissione del bando delle mense all’Anac, con la rimodulazione delle deleghe, vogliamo agire con atti concreti e tangibili per rafforzare i concetti che abbiamo sempre inteso portare avanti: legalità, correttezza, trasparenza. I nostri sono atti concreti, dimostrando rispetto per la sacrosanta e imprescindibile richiesta di correttezza che arriva dalla città, per il lavoro della pubblica amministrazione e per quello della magistratura. Lascio ad altri le grida, le ingiurie, il giustizi

Leopoldo Di Girolamo e Stefano Bucari

Leopoldo Di Girolamo e Stefano Bucari

alismo per cavalcare l’onda e seguire il vento. Noi continuiamo il nostro impegno sui temi dell’area di crisi complessa, del riequilibrio finanziario, di agenda urbana, dei fondi europei, delle infrastrutture, convinti che la città abbia bisogno di questo e non di forcaioli pronti a paralizzare Terni”.

Mentre va avanti l’esame del materiale sequestrato a Palazzo Spada, negli uffici delle cooperative e nelle abitazioni private dagli inquirenti, alcuni degli indagati hanno richiesto di essere ascoltati dal Pm, Raffaele Iannella, per chiarire la loro posizione in merito alle accuse contestate dalla Procura di associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta e di falso ideologico, accuse pesanti che hanno reso incandescente l’ultimo consiglio comunale, nell’ambito del quale, dopo due risse sfiorate, la minoranza ha abbandonato l’aula mentre il sindaco riferiva sulle indagini in corso.

Il primo cittadino, tramite una nota, è tornato su quello che è accaduto nella giornata di lunedì 21 novembre a Palazzo Spada: “Avverto la necessità – dichiara il sindaco Leopoldo Di Girolamo – di ringraziare tutti coloro che si sono adoperati affinché la seduta del consiglio comunale di lunedì scorso si sia potuta svolgere in un contesto di correttezza amministrativa e sostanziale. Un particolare ringraziamento va alla presidenza dell’assemblea cittadina, alla segreteria, ai vigili urbani, ai dipendenti comunali che hanno dato il loro contributo in tal senso”.

Le opposizioni abbandonano l'aula

Le opposizioni abbandonano l’aula

Di Girolamo non ha poi giustificato la reazione sopra le righe del consigliere Sandro Piccinini (Pd) che si era proiettato minacciosamente contro un cittadino che lo aveva apostrofato con “ladro”. La massiccia presenza di pubblico in aula è stata definita dal sindaco come “contestazione organizzata”, ma non viene specificato se il primo cittadino alluda a un’organizzazione spontanea da parte dei cittadini stessi o al contributo della minoranza in tal senso: “Esprimo solidarietà a quei consiglieri che si sono sentiti particolarmente feriti da quelle accuse qualunquiste, offensive, non veritiere che sono arrivate da una contestazione organizzata e tesa a paralizzare l’attività della massima assemblea cittadina. A fronte delle pro

Sandro Piccinini, Pd

Sandro Piccinini, Pd

vocazioni, degli show, della semina dei giocattolini, aver risposto con rispetto delle regole, delle istituzioni, delle procedure a garanzia del confronto democratico, ha dimostrato un diverso approccio alla vita pubblica della città. C’è chi si attiene alle regole del confronto pubblico, e si spende anche in prima persona affinché siano salvaguardate, e chi invece grida, insulta, abbandona il confronto dell’aula magari, per fortuna solo in alcuni casi, man forte alla claque. Questa mattina ho letto alcune dichiarazioni, in alcuni casi anche di figure di rappresentanti democratici di alto livello, che non trovano alcun riscontro di quanto ho potuto vedere in prima persona. Chiedere, in maniera garbata e cortese, il rispetto dell’emiciclo del consiglio comunale, del confronto pubblico, del regolamento del consiglio comunale, è un dovere civico, è un operato da autentici democratici. Le maggioranze e i governi della città cambiano, le istituzioni e le regole del confronto democratico restano, tranne che non si voglia sostituire i luoghi e gli organismi della democrazia con realtà virtuali e con partecipazioni eterodirette”. 
 

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