60 giorni di chiusura, tanto ci vorrà per rivedere il Fucktory ancora operativo. Il ‘club’ di Via Pola, che è riuscita a tesserare 1300 persone dal 1° gennaio 2016, rimarrà chiuso per alcune irregolarità nell’iter burocratico seguito per eseguire alcuni lavori di miglioramento della struttura del locale. I gestori del locale hanno costruito un’anticamera all’ingresso del locale, un pannello fonoassorbente che attutisce e isola eventuali rumori molesti che potrebbero disturbare il vicinato. L’inesperienza dei ragazzi del Fucktory è stata quella di non aver aperto una Scia (Segnalazione Certificata Inizio Lavori, un modello standard per informare il Comune di lavori per avviare, modificare, cessare un’attività) in seguito alla costruzione del pannello insonorizzante, circostanza che ha determinato l’alt del Comune alle attività del locale, con il divieto di somministrazione di alcolici.
Secondo quanto riferito dai gestori, la questione sarebbe stata facilmente risolvibile con la presentazione di un Cil (Comunicazione Inizio Lavori, un ulteriore modello a disposizione della Pubblica Amministrazione prodotto dal Governo la semplificazione burocratica dello “Sblocca Italia”). Rispetto allo Scia questo modello permette di effettuare “interventi edilizi di manutenzione straordinaria che non riguardano le parti strutturali degli edifici – compresi l’apertura di porte e lo spostamento di pareti interne, gli accorpamenti e i frazionamenti – è sufficiente una semplice comunicazione compilata dall’interessato e asseverata da un professionista”.
Per rimettersi in regola dunque, gli organizzatori, avrebbero dovuto produrre questa documentazione che sembrerebbe essere estremamente veloce da elaborare, proprio perché inserita nel pacchetto leggi che avrebbero dovuto semplificare ile procedure burocratiche.
Secondo quanto riferito dal Fucktory, i dirigenti del Comune avrebbero invece stabilito un tempo pari a 60 giorni di attesa, quelli necessari per convocare una commissione apposita che dovrebbe decidere sulla questione. Vale la pena ricordare che i 60 giorni non sono obbligatori, ma quelli che potrebbero essere necessari per la convocazione della commissione.
Quello che proprio non va giù ai gestori del locale è la mancanza di volontà dell’amministrazione nel voler favorire la veloce risoluzione della vicenda, visto anche che l’intervento di ristrutturazione era volto a migliorare l’insonorizzazione della struttura e a creare meno disagi alle persone più sensibili al disturbo del rumore.
A breve, dovrebbe avvenire un incontro tra il Fucktory e l’amministrazione per cercare una soluzione più rapida e appropriata.
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