Terni, FestArchLAB: il ritorno del metalmezzadro - Tuttoggi.info

Terni, FestArchLAB: il ritorno del metalmezzadro

Redazione

Terni, FestArchLAB: il ritorno del metalmezzadro

Ven, 28/09/2012 - 17:00

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Riccardo Foglietta

Nella cornice del FestArchLAB, festival di architettura organizzato dall’Associazione giovani architetti di Terni, verrà effettuato un workshop gratuito incentrato sulla riconversione dell’area inerente all’ex lanificio Gruber, storico sito industriale ternano, che consentirà ai residenti della zona di accostarsi ad un’idea e ad una prassi di riqualificazione e, insieme, di riappropriazione dell’area in questione. Il titolo di questo workshop è metal_mezzadro/orti urbani ed è curato da Simone Scaccetti, giovane ingegnere ternano che TO® ha avuto la possibilità di intervistare.
TO®: Come nasce l’idea di metal_mezzadro?
Scaccetti: A maggio mi sono laureato in Ingegneria edile – Architettura presso l’università “La Sapienza” di Roma, con una tesi incentrata proprio sul recupero dell’area circostante l’ex lanificio Gruber tramite un intervento di bonifica del terreno, l’inserimento di orti urbani, servizi all’agricoltura, un mercato a chilometro zero e percorsi verdi. L’area di cui stiamo parlando è piuttosto estesa, considerando che parte dall’ex lanificio, passando per le acciaierie, per arrivare fino a Papigno e rientra in un piano d’interesse nazionale per la bonifica, infatti sono già stati stanziati dei fondi a riguardo. Essendo un membro dell’Associazione giovani architetti di Terni ho pensato di proporre, come evento da inserire nel calendario del FestArchLAB, un workshop basato sulla mia tesi di laurea; tengo molto a precisare che questo workshop è stato organizzato grazie al contributo fondamentale di Alessandro Guidi. Per quanto riguarda il nome del workshop, il metalmezzadro non è altri che l’operaio metallurgico che nel tempo libero lavora nei campi, figura presente anche nella nostra tradizione popolare.
TO®: In che modo i residenti, partecipando al workshop, avranno modo di valorizzare la zona in questione?
S.: Quando ho scritto la mia tesi di laurea mi sono subito chiesto quale fosse l’identità di quell’area, quale fosse il suo ruolo nel tessuto urbano e come potesse essere valorizzata. Dare identità ad uno spazio significa renderlo vivo, individuare e coinvolgere persone che possano utilizzarlo: negli spazi dismessi dell’ex lanificio Gruber sono presenti da tempo agricoltori urbani, residenti del quartiere, che coltivano i loro orti. Non è stato possibile includere nello spazio d’interesse del workshop il terreno interno al Gruber, che attualmente risulta essere in fase di passaggio dalla proprietà del Demanio a quella del Comune. Non sarà possibile, inoltre, iniziare un percorso di coltivazione a terra poiché il terreno da utilizzare, come detto in precedenza, necessiterebbe di un precedente intervento di bonifica dagli agenti chimici e dai metalli, ora depositati, che venivano utilizzati nel sito industriale: avrei qualche dubbio, infatti, sulla salubrità dei prodotti che attualmente vengono consumati dagli agricoltori urbani di quel settore della zona. L’intervento di riqualificazione verrà quindi effettuato tramite una coltivazione in vaso, per la quale saranno utilizzati dei pallet, ovvero dei bancali in questo caso realizzati con materiali di recupero.
TO®: Quale è stata la risposta dei residenti all’iniziativa?
S.: Sono stati coinvolti in maniera graduale: inizialmente abbiamo distribuito dei volantini esplicativi nel quartiere e successivamente si è tenuto un incontro pubblico aperto a tutti gli interessati, dove abbiamo registrato la presenza di una decina di residenti. Ovviamente l’intervento che andremo a realizzare sarà prevalentemente a carattere simbolico, per dimostrare che la riqualificazione delle aree urbane mediante la realizzazione di orti è possibile e per manifestare all’amministrazione comunale che c’è questa volontà da parte dei residenti, nella speranza di trovare ascolto. In ogni caso entro domenica inaugureremo le prime opere realizzate, auspicando di suscitare l’interesse dei cittadini e che siano le prime di molte altre a venire.

© Riproduzione riservata


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