Tre proprietari di immobili, di cui uno anche progettista e direttore dei lavori, un imprenditore edile ed un dirigente del Comune di Polino (TR) sono stati denunciati dagli uomini del Comando Stazione di Ferentillo del Corpo Forestale dello Stato per reati che vanno dall’abuso edilizio al falso ideologico in certificazioni, all’abuso d’ufficio .
L’indagine della Forestale era partita lo scorso mese di dicembre quando una pattuglia del locale comando stazione, nel corso di una ordinaria attività di controllo del territorio, ha effettuato verifiche sulla regolarità dei lavori di ristrutturazione in atto presso una villetta ubicata in località Piano Monte del Comune di Polino (TR).
I lavori effettuati avevano determinato un ampliamento della superficie dell’edificio, con costruzione di un ulteriore piano ad uso di civile abitazione, non previsto nel progetto; inoltre era stato rialzato l’intero edificio ed erano stati realizzati dei muri di contenimento del terreno, con ingenti movimenti di terreno.
Dagli accertamenti effettuati dai forestali è risultato che i lavori venivano effettuati sulla base di un Permesso di Costruire che risultava illegittimo, in quanto rilasciato in mancanza di un elemento essenziale ovvero l’autorizzazione paesaggistico-ambientale, essendo l’intervento effettuato all’interno di un area sottoposta a vincolo in quanto area boscata, specificamente una pineta di pino nero, quindi tutti i lavori effettuati risultavano abusivi.
Emersa anche una dichiarazione mendace, attestata sotto forma di dichiarazione sostitutiva di atto notorio, nella quale il progettista dichiarava che l’area oggetto dei lavori non era ricompresa all’interno della zona sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale e pertanto l’intervento non necessitava della suddetta autorizzazione.
Indagato anche un dirigente del Comune di Polino, per il reato di abuso d’ufficio, per aver rilasciato il Permesso di Costruire in assenza della preventiva acquisizione dell’autorizzazione paesaggistico ambientale, pur essendo a conoscenza che l’area in questione era vincolata; in sostanza lo stesso aveva favorito i proprietari rilasciando il Permesso di Costruire senza aver prima rilasciato l’autorizzazione paesaggistico ambientale, la quale avrebbe potuto contenere al suo interno dei dinieghi o delle prescrizioni imposti dalla Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali.
I trasgressori sono stati denunciati presso la Procura della Repubblica di Terni e ora rischiano ammende fino ad euro cinquantunomila e la pena della reclusione fino a tre anni, oltre alla probabile demolizione delle opere realizzate abusivamente; infine ai proprietari sono state contestate varie sanzioni amministrative per un importo complessivo di oltre 3.500,00 euro.