Lu. Bi.
Viale Brin era ormai diventata invivibile; risse, personaggi molesti, ubriachi rendevano la vita dei residenti un vero inferno, tanto che è arrivato un esposto in Questura da parte degli stessi cittadini. Nel frattempo la squadra antidroga aveva notato nella stessa area movimenti sospetti di persone conosciute dagli agenti come abituali assuntori di sostanze stupefacenti. L'indagine è andata avanti per circa 4 mesi, nell'ambito dei quali gli agenti hanno identificato decine di consumatori, per la maggior parte ternani. Si tratta di operai, commercianti e artigiani, che fanno uso soprattutto di cocaina a fini personali. Molte delle persone fermate dagli agenti hanno dichiarato di farne un uso costante, almeno 2 volte a settimana, nonostante il prezzo della droga sia di 250 euro per 5 grammi di polvere bianca.
Dopo le accurate indagini degli agenti della squadra antidroga, è risultato che a tenere il banco dello spaccio fosse un 33enne, albanese di origine, residente da anni a Terni, sposato e con figli. L'uomo aveva regolare permesso di soggiorno anche se era disoccupato. È stato il pm, Raffaella Gammarota, a emettere un mandato d'arresto per l'uomo, che nella giornata di venerdì è stato colto in flagrante, mentre cedeva cocaina a un giovane ternane, figlio di un noto commerciante della città. Lo spacciatore è stato arrestato, mentre il giovane è stato segnalato come assuntore alla procura. Dalla perquisizione personale gli agenti hanno accertato che, durante la giornata, lo spacciatore avesse già guadagnato oltre 2 mila euro.
Al momento del fermo del 33enne, un uomo che era stato notato più volte in sua compagnia, ha cercato di darsi alla fuga; subito è stato raggiunto dagli agenti che lo hanno identificato. Si tratta di un 62enne, anche lui di nazionalità albanese, pensionato e regolare sul territorio nazionale, trovato in possesso di un pacchetto di sigarette all'interno del quale nascondeva 4 cilindretti con 20 grammi cocaina. Anche per lui si sono aperte le porte del carcere di Vocabolo Sabbione.
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