Una scena decisamente grottesca quella che si sono trovati davanti gli agenti della Questura di Terni , intervenuti ieri in Via Mancini per una chiamata al 113 da parte di una donna di nazionalità dominicana: la donna era in strada con le valige perchè cacciata dall'appartamento dalla locataria dell'immobile di Via Mancini. Il quadro della situazione è diventato un verio e proprio rebus per gli agenti, visto che la donna non parlava bene l'italiano e che la stessa era in compagnia della sua coinquilina, una colombiana di 31 anni e un'altra donna di nazionalità dominicana, 43enne residente in Via Farini e vera locatrice dell'appartamento di Via Mancini. Le 3 donne hanno hanno iniziato a litigare e a sovrapporsi strillando con reciproche accuse; solo dopo essere state portate in Questura e con l'aiuto di un interprete, gli agenti sono riusciti a ricostruire quanto fosse accaduto. La donna era stata cacciata di casa perchè Y.P.M., la 43enne locataria dell'appartamento di Via Mancini, non si fidava più della donna a cui aveva subaffittato l'immobile per esercitare l'attività di prostituzione, avendo temuto che questa potesse denunciare la cosa alle forze dell'ordine. Dalle successive indagini i poliziotti hanno verificato che la locataria ricevesse 50 euro al giorno da ciascuna delle prostitute in nero e alla perquisizione dell'abitazione hanno trovato un ambiente tipico delle case a luci rosse con atmosfere soft, candele accese, strumenti per giochi erotici e scatole di profilattici.
Ad essere coinvolto nella vicenda è anche il convivente della locataria, T.FA., cittadino 28enne di origine dominicana, che aveva pubblicato su internet il numero di telefono della prostituta buttata fuori di casa. La donna aveva poi chiamato la sua amica colombiana sotto 'invito' della locataria, che voleva raddoppiare i suoi introiti sfruttando il lavoro delle 2 prostitute.Y.P.M. È stata così arrestata per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, me ntre il convivente denunciato a per concorso nel reato. Entrambi gli appartamenti di Via Farini e Via Mancini sono stati posti sotto sequestro, così come 2 personal computers, che secondo gli agenti venivano utilizzati dalle prostitute per adescare i clienti.
(Ha collaborato Nicola Palumbo)